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Il linguaggio segreto dei bambini: tutto sul libro di Tracy Hogg

Il linguaggio segreto dei bambini: cos’è

Molte di voi probabilmente già conosceranno “Il linguaggio segreto dei bambini“, il più famoso libro di Tracy Hogg, infermiera e puericultrice inglese morta nel 2004. In questo testo l’autrice ha voluto sottolineare quanto sia importante che i genitori scoprano sempre i loro figli, conoscendoli di giorno in giorno e spiegando loro come gestire le diverse tappe della vita.

Chi è Tracy Hogg

Innanzitutto scopriamo qualcosa di più sull’autrice. Tracy Hogg è stata un’infermiera ed una puericultrice inglese: nata nel 1960, è morta del 2004 poco più che quarantenne a causa di un melanoma. Nel corso della sua carriera, la donna ha voluto essere d’aiuto a genitori e neonati, fondando nel 1997 la Baby Technique, una struttura di consulenza destinata a mamme e papà, costantemente aggiornati grazie a corsi collettivi e colloqui.

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Le sue pubblicazioni più importanti sono due: “Il linguaggio segreto dei neonati” ed il suddetto “Il linguaggio segreto dei bambini“, in cui ha fornito linee chiave e consigli pratici per tutti i genitori. Tracy Hogg è famosa anche per aver fondato il metodo EASY. Cos’è?

Il metodo EASY: cos’è l’invenzione di Tracy Hogg

Il metodo EASY è la proposta avanzata da Tracy Hogg che evidenzia l’importanza della routine. Secondo l’autrice, è bene che il piccolo ripeta le azioni seguendo un ordine prestabilito, in modo che possa prendere progressivamente coscienza di quello che sta facendo, aiutando in questo senso anche i genitori.

Per un neonato la mamma è una parte di sé

Easy è l’acronimo di Eat, Activity, Sleep e You. In italiano queste parole significano Mangiare, Attività, Dormire e Tu: vediamo nel dettaglio cosa significa.

Mangiare: Tracy Hogg sottolinea come il primissimo punto da cui cominciare è quello di alimentare il bambino. Come prima cosa, dunque, bisogna dar da mangiare al piccolo.

Attività: Dopo che vostro figlio ha mangiato, è bene fargli fare un po’ di movimento anche per aiutare la digestione. Il tipo di attività, ovviamente, deve essere stabilita in base all’età dell’infante, spiega la Hogg..

Dormire: A questo punto l’ora del sonnellino.

Tu: Mamma, va bene dedicarti a tuo figlio, ma non dimenticare mai te stessa. Dedicarsi un po’ di tempo è fondamentale per il vostro e per l’altrui benessere e serenità.

Il linguaggio segreto dei bambini Tracy Hogg

Alle tantissime domande che ogni mamma si pone, Tracy Hogg cerca di rispondere in questo libro, acquistabile in tutte le librerie e su Internet al costo di poco meno di tredici euro. “Il linguaggio segreto dei bambin”i è il seguito de “Il linguaggio segreto dei neonati”, ed approfondisce di più l’età del bimbo da 1 a 3 anni.

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In questo volume Tracy Hogg affronta gli argomenti in modo molto semplice e pratico, trattando vari temi: da come togliere il pannolino a come insegnare il proprio bambino ad uscire. Da come abituare il piccolo ad andare fuori a cena, fino all’educazione in tavola.

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In ogni caso, non bisogna dimenticare che Tracy Hogg nel suo libro espone quelle che sono le sue opinioni sui diversi temi, e non fornisce delle regole da seguire ma semplicemente dei consigli. Si prenda il caso del capitolo sul sonno: la Hogg suggerisce il “sonno ragionevole“, che prevede una sorta di “incontro” tra co-sleeping e metodo Estivill. Ogni genitore, ovviamente, è libero di seguirlo o no, considerando anche il contesto e le condizioni in cui vive con il figlio.

Il linguaggio segreto dei bambini: i temi trattati

Ma quali sono i temi trattati ne “Il linguaggio segreto dei bambini“? Abbiamo detto che Tracy Hogg, in questo volume, spazia in quelle che sono le più comuni e diffuse domande delle mamme alle prese con il primo figlio. L’indice del libro, dopo una prefazione ed una introduzione, prevede il capitolo “Imparate ad amare il vostro bambino”, seguito dalla spiegazione del famoso metodo Easy.

La terza parte del libro si intitola “Fermatevi un istante… (e ascoltate il linguaggio del vostro bambino)”, a cui fanno seguito i capitoli che vengono intitolati come le iniziali del suddetto metodo. Avremo dunque il capitolo E (Eat), il capitolo A (Activity), il capitolo S (Sleep) ed il capitolo Y (You).

La penultima parte del libro tratta di circostanze particolari ed eventi imprevisti, mentre quella conclusiva si intitola “La “magia dei tre giorni”: l’ABC dei genitori per rimediare agli errori involontari”, a cui seguono un epilogo ed alcune considerazioni.

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Le domande più frequenti

Nessun evento nella vita di un adulto equivale alla gioia e al terrore di diventare genitore per la prima volta. Specialmente all’inizio, infatti, l’insicurezza e la paura prendono il sopravvento sulla felicità. Tracy Hogg ci dice che i primi tre o cinque giorni sono spesso i più difficili perché tutto è nuovo e scoraggiante. “Quanto dovrebbe durare un pasto?” “Perché tira le gambe così?” “È questo il modo giusto per cambiarlo?” “Perché la sua cacca di quel colore?” le domande più frequenti, secondo l’esperta, senza dimenticare la classica: “Perché sta piangendo?”

“Regole d’oro”

Delle volte i genitori, in particolare le mamme, si sentono in colpa perché pensano che dovrebbero sapere tutto, eppure la prima cosa che la Hogg spiega è che ci vuole tempo per conoscere il bambino, pazienza e un ambiente calmo, oltre che forza e resistenza. Rispetto e gentilezza responsabilità e disciplina, attenzione e osservazione, tempo e pratica le altre regole d’oro.

I suggerimenti di Tracy Hogg

Quello che Tracy Hogg consiglia più di ogni altra cosa, è di “prepararsi” ad essere genitori. Più sei preparato e più tranquillo all’inizio, più tempo avrai per osservare il tuo bambino e per conoscerlo. Scegli con largo anticipo il fasciatoio ed il guardaroba ed ricordati di non portare troppo in ospedale. Più si è organizzati prima di tornare a casa, più felici saranno tutti!

Un altro suggerimento della Hogg è quello di rientrare a casa dopo il parto in modo “lento”. Quando attraverserete la porta, fate un respiro profondo, pensate che state per vivere l’inizio di una nuova avventura, immaginatevi come degli esploratori. Il periodo post parto è difficile: Tracy lo descrive come un terreno roccioso. Tutti, tranne alcuni casi rari, inciampano lungo la strada. Sbagliare è umano!

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A come Activity (Attività)

Progressivamente poi, inizia a far conoscere al bambino la casa simulando una sorta di tour, come se tu fossi il curatore di un museo e lui un visitatore. Certo, sicuramente ancora non capirà nulla di quello che gli stai dicendo, ma è comunque importante chiamare gli oggetti col proprio nome e rendere ogni interazione un dialogo. Molti neo genitori, ammette la Hogg, sono timidi quando iniziano a dialogare con il loro bambino. Esercitatevi e rimarrete stupiti di quanto sia facile!