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L’importanza degli scarabocchi per i bambini

La prima espressione grafica del bambino è lo scarabocchio. Anche se per noi genitori è solo un segno senza significato, per il piccolino ha una grande importanza motoria, espressiva ed educativa che lo accompagnerà, lo allenerà, offrendogli le basi verso un tratto sempre più controllato ed intenzionale, fino ad arrivare alla scrittura.

Inizialmente, all’incirca intorno ai 2 anni, quando il bambino è più concentrato sulla motricità e sull’esplorazione del mondo circostante, lo scarabocchio è un mezzo per scaricare l’energia; i tratti sono lineari, il piccolo è guidato dal movimento del braccio che traccia un segno colorato sul foglio. Dopo i tre anni, i tratti diventano tondeggianti, con maggior controllo della matita.

Pian piano lo scarabocchio è disegnato in modo più intenzionale; lo sguardo si concentra sul disegno fino a guidarlo. In questa ulteriore fase, il bambino acquisisce maggior controllo del polso e della spalla; il disegno diventa anche un’attività visiva ed un piacere. Ecco le basi della scrittura! Compaiono le prime figure umane rappresentate da un cerchio grande, il corpo, ed una testa più piccola con arti sproporzionati. Verso i 4-5 anni il bambino rappresenta la realtà così come la percepisce, anche se i colori possono ancora essere alterati rispetto all’immagine reale.

Attraverso lo scarabocchio il bambino, oltre a sperimentarsi in una nuova attività, ci comunica qualcosa. Spesso noi genitori cerchiamo di indovinare cosa c’è sul foglio, per timore di deludere le aspettative del bambino se chiediamo loro spiegazioni. In realtà i piccoli sono felici di raccontarci la loro opera, anzi scenderanno nei particolari, felici di aver catturato la nostra attenzione. Quello a cui dobbiamo stare attenti è il rischio di ridicolizzarli, o correggerli. Il bambino, sentendosi criticato, potrebbe limitarsi in questa attività espressiva o, addirittura, chiudersi in sé stesso.

Liberare l’espressione grafica, scarabocchiare e colorare è un gioco meraviglioso, ideale per essere condiviso con i genitori, per creare uno spazio di divertimento e per liberare le emozioni, i ricordi, i bisogni ed i desideri che, a volte, le parole non riescono ad esprimere, soprattutto in questa fase evolutiva in cui il piccolin