Leggere è un piacere e quando si aspetta un bambino può essere un’occasione per ritagliarsi qualche minuto per sé. Sapete però che leggere ad alta voce può essere un modo perfetto per sviluppare un legame ancora più solido con il piccolo e aiutarlo a sviluppare la propria mente? Ecco qualche informazione su questa bella abitudine.
Perché è importante leggere al bambino quando si è incinta?
Leggere al bambino durante la gravidanza è una pratica molto comune che ha degli effetti benefici sia sulla mamma che sul piccolo. Il bambino, infatti, inizia ben prima della nascita a percepire il mondo esterno, soprattutto attraverso i suoni. La lettura è quindi un modo perfetto per creare un ulteriore legame con il nascituro, che attraverso quest’attività condivisa imparerà a riconoscere il suono della voce della mamma attraverso ritmi e cadenze. Oltre ai benefici a livello sensoriale ed emotivo, la lettura della mamma al bambino è importante anche per lo sviluppo cognitivo, aiutando il bambino a sviluppare capacità mnemoniche e linguistiche.
5 libri perfetti da leggere durante la gravidanza
Cosa è meglio leggere, quindi, al bambino che stiamo aspettando? Il fattore più importante che dobbiamo tenere in considerazione è la sonorità. Mentre è nella pancia, infatti, il bambino riesce con più facilità a percepire suoni ritmati e ben cadenzati, che possono avere su di lui un effetto calmante. Sono quindi perfette le fiabe classiche, soprattutto se scritte in rima, oppure le filastrocche dal ritmo ben strutturato. Ecco cinque titoli da cui prendere spunto per scegliere le proprie letture in gravidanza.
- La prima volta che sono nata di Vincent Cuvellier Charles Dutertre
- Canti dell’attesa di Sabrina Giarratana
- 9 mesi di Fiess Jean-Marc
- Mammalingua. Ventuno filastrocche per neonati e per la voce delle mamme di B. Tognolini
- Parto di Carminati Chiara, Tappari Massimiliano
Quando iniziare a leggere al bambino durante la gravidanza
Leggere al bambino durante la gravidanza può essere molto utile sia per la mamma che per il bambino. Tramite quest’azione apparentemente banale, infatti, si può creare un momento intimo davvero speciale da condividere con il nascituro. Secondo lo sviluppo fetale, il momento ideale in cui introdurre questa pratica nella propria quotidianità è intorno alla ventitreesima settimana di gravidanza. Sebbene l’udito inizi a formarsi già dalla sedicesima settimana, è dalla ventitreesima alla ventisettesima che il bambino riesce a distinguere finalmente i suoni arrivati dall’esterno. Dalla ventottesima settimana in poi, inoltre, il cervello del piccolo può iniziare a sviluppare ricordi e a immagazzinare informazioni.