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Le sei paure più comuni in gravidanza

Alcune sono paure fondate e razionali, altre meno. Comune sia, la gravidanza è costellata di gioie che dietro le apparenze celano sempre delle terribili ansie. Spesso sono solo in sottofondo e riusciamo a controllarle, altre volte diventano delle vere e proprie ossessioni di cui spesso non si parla per timore di essere giudicate cattive madri, superficiali o folli. Vi farà bene sapere che tutte le future mamme vivono più o meno le stesse paure, e che quindi i vostri timori sono molto più comuni di quanto pensiate.

Nel primo trimestre:

  • Aborto spontaneo
  • Questa paura che accomuna tutte le donne è piuttosto fondata, in quanto soprattutto nelle prime gravidanze il rischio c’è ed è piuttosto alto nelle prime 12 settimane. Non bisogna però lasciarsi sopraffare e sentirsi come delle ammalate.
    Se le condizione cliniche sono normali e non ci sono sanguinamenti, non c’è nessun motivo di allarmarsi né di terminare le normali attività quotidiane.

  • Camera gestazionale vuota
  • Questa è una paura che affligge quelli del settore medico e paramedico e chiunque si ritrovi a fare una ecografia troppo precocemente, senza riuscire a visualizzare l’embrione. Questa situazione crea il panico nelle future madri, spesso inutilmente, per tanto si consiglia di fare la prima ecografia non prima delle 8 settimane.

    Superate le 12 settimane nel secondo trimestre queste paure legate alla perdita o al fallimento della gravidanza svaniscono, complice anche il fatto di riuscire a percepire i movimenti fetali. Tuttavia ne subentrano delle altre:

  • Il bambino mostro
  • Questa è una paura molto comune. Circa nove mamme su dieci hanno questo timore più o meno inconscio e riferiscono di sognare il loro bambino come un mostro a due teste o comunque come qualcosa di deformato. Anche se infondata, questa è una comprensibile angoscia legata al sospetto che qualcosa circa la salute del bambino potrebbe essere sfuggito durante il momento dell’ecografia.

    Nel terzo trimestre scompaiono questi incubi, complici anche le ecografie tridimensionali e la morfologica. I dubbi in questo periodo invece riguardano come è ovvio pensare:

    • Il parto
    • Sono tante le paure ad esso legate: la non riuscita, la morte, il dolore e il distacco.

    • Il cambiamento del proprio corpo
    • In questo periodo il cambiamento viene percepito non solo in termini di aumento di volume, ma anche di conservazione dell’integrità dopo il parto. Non è solo la paura di non tornare magra e attraente, ma anche quella di non tornare in salute, di perdere il perfetto funzionamento del proprio corpo con eventuali lacerazioni.
      Per quanto riguarda la prima è completamente infondata, perché si può tornare in forma e belle come prima se lo si vuole. La seconda invece ha un fondo di verità, ed è per evitare situazioni spiacevoli che è necessario affidarsi a professionisti esperti in parti naturali.

    • La perdita della individualità
    • Che si sia più o meno consapevoli tutte le donne in procinto di diventare madri hanno l’ansia di perdere la propria libertà ed è una cosa normale e giustificata. L’individualità della donna si perde nel primo anno di vita del bambino, perché il tempo che avrebbe dedicato a sé stessa e ai suoi hobby è tutto messo in funzione di un altro essere vivente. Anche i momenti in cui sarete distanti da lui non farete che pensare al vostro piccolo. E’ normale, fisiologico, un po’ spaventoso e al contempo meraviglioso.

      Vivere appieno l’esperienza della maternità significa avere consapevolezza del cambiamento e non rinnegare le proprie paure, accettandole esattamente come le gioie, come tappe indispensabili facente parte del magnifico percorso nuovo che state per intraprendere.