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Le 4 posizioni per allattare bene

Nelle prime settimane dalla nascita del bebè può risultare difficile trovare la modalità corretta per allattare bene il piccolo. Innanzitutto è importante che prima della poppata, si crei una situazione di serenità, senza ansie da parte della neo mamma, poi bisogna trovare una posizione congeniale, che assicuri un solido sostegno alla schiena ed infine i piedi devono essere poggiati sul pavimento o sul poggiapiedi.

Si può utilizzare il noto cuscino per allattamento adatto a posizionare al meglio il neonato durante la suzione. Nel caso non si possegga questo valido supporto, il bebè deve essere mantenuto sulle breccia accostato al seno, il quale va sostenuto, mentre le anche del piccolo devono essere flesse e la sua bocca ed il suo naso rivolti verso il capezzolo.

Se l’attacco dovesse risultare doloroso, e c’è bisogno di staccare dal petto il bebè, la mamma può inserire delicatamente il suo dito nell’angolo della bocca del piccino per poi riprovare subito dopo. Per costatare se il figliolo sta ricevendo il latte e sta succhiando bene, si devono vedere la mandibola e la mascella in movimento fino all’orecchio, inoltre la sua deglutizione sarà prima veloce e poi più lenta man mano che il suo appetito sarà soddisfatto. Ma leggiamo assieme quali sono le 4 posizioni per allattare bene, indispensabili per evitare anche dolori ai capezzoli o ragadi facilitando inoltre la suzione del bambino.

  1. Posizione a culla: il bebè deve esser abbassato a livello del seno ed il capezzolo deve toccargli il naso così che il neonato lo raggiunga. Alcune madri fanno una leggera pressione con la mano sul seno proprio sopra al capezzolo per direzionarlo verso il palato del piccino. I suoi fianchi devono essere attaccati al corpo materno, mentre devono essere allineati il suo collo e le sue spalle così che il mento toccherà il seno. Le labbra del bimbo devono essere piegate ed il nasino non deve quindi toccare la mammella per permettergli di respirare.
  2. Posizione rugby: il neonato deve essere girato verso la madre ed i suoi piedini devono essere appoggiati contro uno schienale o una qualsiasi superficie altrimenti scalcerà. Il seno va sollevato, e con la mano la madre deve sorreggere bene la testa ed il collo proprio come se si tenesse una pallone da rugby, le sue narici devono sempre essere scostate dalla mammella per permettergli di respirare.
  3. Posizione dell’abbraccio traversale: serve per far attaccare il neonato al seno sinistro, sorreggendolo con il braccio destro e tenendo le sue anche vicine al corpo con l’avambraccio e usando la mano destra per sorreggere il capo del bambino. Una vola iniziata la poppata è sempre essenziale vedere il viso del figliolo per evitare che il suo naso tocchi il seno.
  4. Posizione sdraiata: è la più comoda durante le ore notturne, ma bisogna essere molto attente. La mamma deve sdraiarsi su di un lato, e girare il bebè verso di sé posizionando le spalle del piccino all’altezza delle costole materne. Ovviamente il figliolo deve trovarsi più basso rispetto al seno, che da solo raggiungerà e inizierà a poppare una volta avvertita la presenza del capezzolo stesso. Il suo naso si dovrà scostare sempre dal seno, mentre il suo mento dovrà toccarlo.