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Latte materno

Latte materno: cosa sapere

Viene indicato dalla maggioranza degli esperti come l’alimento più raccomandabile per il neonato, in quanto fornisce tutti gli elementi nutritivi, contenuti nelle giuste proporzioni. La composizione latte materno, infatti, dopo pochi giorni dal parto, inizia a cambiare riducendo la quantità di proteine e sali minerali, mentre la percentuale di zuccheri e lipidi si fa più generosa.

La composizione del latte variata è fondamentale perché le necessità energetiche del neonato, intese come calorie per kg di peso corporeo, sono massime nel primo mese di vita. Solo quindici giorni dopo il parto, il latte ha raggiunto una composizione standard, composizione latte che verrà mantenuta fino allo svezzamento. Come il latte materno rappresenta per il piccolo un alimento insostituibile, cosi l’allattamento al seno è particolarmente utile anche per la neomamma, in quanto stimola la produzione di ossitocina, che agisce contraendo l’utero ed aiutandolo a ritornare in condizioni fisiologiche; la produzione latte materno porta inoltre ad aumento del dispendio energetico, oltre che proteggere la madre dall’osteoporosi, arrivando a ridurre anche il rischio di tumore al seno, secondo alcuni studi ancora da accertare.

Per questi motivi, molte donne desiderano aumentare latte materno cercando anche assurdi metodi per far crescere il seno, credendo erroneamente che da un seno di dimensioni maggiori possa aumentare la produzione latte materno. In realtà aumentare il latte è possibile seguendo un regime alimentare regolare e mirato, ma i metodi per far crescere il seno sono piuttosto sconsigliati ed inutili.

latte materno

Ricordate, dunque, che un seno piccolo ha solo una minore quantità di tessuto adiposo, ma ciò non influisce sulla produzione latte materno, perché la ghiandola mammaria che lo produce ha la stessa dimensione in tutti seni, al di là della loro conformazione anatomica e della taglia di reggiseno.

Certo è che il latte materno è sicuramente più indicato rispetto al latte artificiale, per cui si spera che ogni donna possa portare avanti l’allattamento materno, in quanto nel latte materno c’è una forte presenza di proteine, lipidi, sali minerali e zuccheri in quantità e proporzioni adeguate alle necessità del lattante. L’unico elemento lievemente carente è il ferro.

Al latte materno viene ascritto un ruolo preventivo nella comparsa dell’obesità precoce, perché la concentrazione dei grassi tende ad aumentare verso la fine della poppata, inducendo nel bambino una sensazione di sazietà. Il latte materno favorisce poi lo sviluppo di batteri intestinali benefici, aiutando il piccolo a debellare i patogeni responsabili delle gastroenteriti (coliche del neonato).

latte materno conservazione

Molte donne, data l’ottima composizione latte materno, si interrogano anche su una possibile conservazione latte materno. Se si lascia il latte materno a temperatura ambiente (max 25°C), può essere utilizzato per 6 – 8 ore; se ponete il latte materno in frigo, o in borse termiche, può essere conservato per 24 ore; se decidete invece di riutilizzare il latte materno congelato, in questo caso il tempo di conservazione latte materno varia a seconda del tipo di congelatore, e della temperatura freezer:

– a -15°C il latte materno congelato può mantenersi per circa due settimane;
– a -18°C il latte materno congelato si mantiene per per 3 – 6 mesi;
– a -20°C , dopo 6 – 12 mesi, si può riutilizzare il latte materno scongelato.