foto_soia_neonati

Latte di soia per neonati: proprietà e benefici

Latte di soia per neonati

In commercio aumentano progressivamente le tipologie e le marche di latti di soia. Il latte di soia in polvere viene prodotto per neonati che hanno casi di intolleranza alle proteine del latte vaccino; tuttavia è dimostrato che nel 30% dei casi si trasforma in intolleranza alla soia. Il latte di soia, infatti, è prodotto sempre da latte vaccino ma modificato; per fare questo procedimento si riduce la quantità di proteine del latte di soia e di minerali.

Diverso invece è il discorso circa l’allergia alla soia, perché è mediato da una reazione immunitaria avversa, e quindi più grave; lo 0,5% della popolazione, di cui buona parte bambini, sviluppa questa allergia nel corso dell’infanzia ed è fondamentale una diagnosi precoce per evitare l’incremento della pericolosità. Badare bene, quindi, ai primi sintomi: febbre, prurito, orticaria, broncospasmo, dispnea, vomito, sonnolenza o ipotensione.

Pertanto non si è in grado in questo momento di stabilire quale sia il miglior latte di soia; di certo, ci sono numerosi studi che ne valutano la sicurezza e l’efficacia nel favorire la crescita del piccolo. Da un lato alcuni pediatri incoraggiano il latte si soia per neonati solo se c’è una reale intolleranza al lattosio; dall’altro lato però la soia contiene fitoestrogeni, ovvero sostanze vegetali affini ai comuni estrogeni femminili.

Questi, secondo ricerche britanniche, sarebbero responsabili di infertilità in età adulta, se assunti attraverso questi tipi di latti vegetali; non per ultimi vi sono anche studi americani che suggeriscono un abbassamento delle funzionalità immunitarie legate sempre alla soia.

In conclusione, sarebbe meglio valutare i latti senza lattosio per neonati scoraggiando la soia in attesa di nuovi riscontri scientifici.

Migliore sembrerebbe il latte di riso per neonati. Il latte di riso fa male? Il riso come alimento è di uso comune ed anche nei suoi derivati si è mostrato ben tollerato nel corso del tempo; di certo fa meno male del latte di soia, ma è meno ricco di nutrienti del latte materno. Le controindicazioni del latte di riso sono legate alle intolleranze ai glucidi o al diabete; esso infatti contiene molti zuccheri semplici ma poco calcio e proteine.

Latte vaccino

Latte vaccino

La questione latte per bambini è sempre molto accesa; in sostituzione del latte materno si cerca di costituire dei latti artificiali, come il latte formulato, che rispondano alle esigenze di crescita. Più che latte vaccino per neonati, si dovrebbe parlare di latte vaccino per bambini rispetto al periodo di vita in cui può essere assunto. A quanti mesi il latte vaccino? Di norma dopo i 12; spesso a bambini di 10 mesi viene somministrato col rischio di ottenere una scarsa incapacità di digerirlo.

Invece, il latte di capra per neonati è stato commercializzato 50 anni fa come sostituto del latte vaccino, se vi sono allergie o intolleranze note. Esso, però, nella sua composizione non si discosta molto dal latte di mucca; in aggiunta, vi è da dire che se da un lato contiene più calcio, dall’altro perde in ferro, vitamina A, C e D. Infine, è estremamente povero di acido folico, indispensabile per la sintesi dell’emoglobina e la formazione dei globuli rossi.

In conclusione, latte si o no? Dipende quale latte e in che epoca di vita. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di allattare al seno almeno per 6 mesi, possibilmente per un anno o comunque fino a quando mamma e bambino lo desiderano. Questa ideologia si contrappone al marketing del latte di crescita perché supporta l’idea che per evitare complicazioni nutrizionali il latte materno è il gold standard alla nascita come nello sviluppo.