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Latte bio e a lunga conservazione in gravidanza: un pericolo per il bambino

Meno iodio nel latte biologico e in quello a lunga conservazione, meglio evitarlo durante i nove mesi di gravidanza perché potrebbero esserci conseguenze negative per il bebè. E’ il risultato a cui è giunta una recente ricerca realizzata dagli esperti dell’ Università di Reading con la direzione di Ian Givens; lo studio è stato anche pubblicato dalla rivista Food Chemistry, ripresa subito da numerosi giornali di Londra e anche dalla sezione Salute e Benesse di Ansa.

Effettivamente l’argomento è di quelli che solleticano l’interesse, soprattutto delle donne, visto il gran consumo di latte bio e Uht. Secondo la ricerca, pero, entrambi questi tipi di latte conterrebbero un tasso di iodio di un terzo inferiore al latte normale. E proprio lo iodio, come spiega bene Ian Givens, non è un elemento da prendere alla leggera, anzi giocherebbe un ruolo strategico nello sviluppo del cervello del bambino, soprattutto nei primissimi mesi della gravidanza. Addirittura sarebbero compromesse l’intelligenza e la capacità di apprendimento dei figli di mamme che hanno consumato dosi massicce di latte bio e a lunga conservazione.

“La carenza di iodio – spiega Givens – dovrebbe essere un problema di salute del passato. Ma se non si controlla attentamente la situazione, rischiamo che si risvegli nel XXI secolo”.