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La manovra di versione cefalica funziona?

La manovra di versione cefalica funziona nel 38% dei casi. In bassissima percentuale si verificano complicazioni non gravi, nel 4% dei casi il feto riassume una presentazione anomala, ma nel 34% dei casi si può partorire per via bassa. Un recente studio americano pubblicato ieri sulla rivista Midwifery ha confermato quello che già si sospettava da tempo. La manovra di versione cefalica anche laddove funzioni non garantisce in tutti i casi un parto per via bassa ma riduce significativamente il tasso di tagli cesarei.

La manovra di versione cefalica è una manovra esterna fatta sull’utero che viene proposta in caso di presentazione podalica per tentare di riposizionare le testa in basso e ipotizzare così un parto vaginale al posto di un cesareo. Ci sono però delle controindicazioni a questa pratica. L’eversione non può essere fatta in caso di minaccia di parto pre-termine, alterazioni cardiotocografiche, placenta bassa o previa, distacchi di placenta o rischi di distacchi di placenta. Non viene proposta nemmeno in tutti quei casi in cui sarebbe comunque controindicato il parto vaginale, come ad esempio nella la macrosomia fetale, in presenza di infezioni materne o se c’è un rischio di rottura d’utero in travaglio.

In questo studio retrospettivo sono stati analizzati 1793 feti a 34 settimane in presentazione podalica. Il 27% sono stati esclusi dallo studio in quanto la manovra era controindicata oppure semplicemente non era stata proposta. Percui sono stati 1169 i tentativi di versione cefalica e di questi 3 hanno subito delle complicazioni. Due feti sono andati in bradicardia, alterazione che si verifica in alcuni casi durante la manovra e cessa dopo la manovra stessa. Il terzo caso ha subito una rottura delle acque innarestabile (altra complicanza rara ma possibile) ed è stata operata di taglio cesareo.

La manovra ha avuto successo nel 38% dei casi in cui è stata tentata. I fattori che ne favoriscono il successo sono sopratutto la pluriparietà (aver già partorito per via bassa). Di questa percentuale che ha avuto successo, il 34% è arrivata al parto con un feto ancora in posizione cefalica, mentre nel gruppo di gravide dove la manovra non è stata effettuata solo il 7% dei feti si è posto cefalico.

In sostanza nel gruppo dove si è tentata la manovra di versione cefalica solo il 57% delle donne hanno subito un cesareo, contro l’84% di donne che non l’avevano praticata. In conclusione lo studio mostra che date le percentuali relativamente basse di complicazioni e di fallimenti vale comunque sempre la pena proporre e tentare la manovra di versione cefalica laddove non ci siano controindicazioni.