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La leggenda del filo rosso

Una leggenda cinese, diventata molto popolare in Giappone, è quella che racconta di come ogni bambino nasca con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla sua anima gemella. Le due estremità, per tutta la vita, sono destinate ad incontrarsi per vivere per sempre felici. Questa linea invisibile è lunghissima, tanto da superare qualsiasi distanza ed è indistruttibile, non si rompe mai, resiste ad ogni tempesta.

Il tempo e lo spazio possono creare nodi e matasse, che rappresentano degli ostacoli per la relazione, ma si sciolgono lentamente, man mano che i due innamorati si avvicinano e si rafforza il loro legame.

Questa è una delle storie più romantiche da tramandare ai bambini, per insegnargli a non arrendersi quando l’amore non arriva o si trovano ad affrontare delle delusioni di cuore. Ogni cosa ha il suo tempo e anche la persona amata può tardare ad arrivare, ma troverà sempre la strada per farlo.

La leggenda del filo rosso, poi, è anche una favola da raccontare ai piccoli prima di andare a dormire. Infatti, le sue origini si trovano in una lettura molto nota nella cultura giapponese tratta dal racconto “Il Dio dei matrimoni e il filo rosso del destino”. Tra queste pagine si narra la storia di un giovane ragazzo Wei che, rimasto orfano, per tutta la vita si impegna per trovare una donna da amare per costruire con lei la sua famiglia.

Un giorno, prima di arrivare al suo appuntamento galante, incontra per strada un vecchio, il dio dei matrimoni camuffato, che legge un libro le cui parole non riesce a decifrare. Incuriosito chiede all’uomo cosa sta leggendo e lui gli racconta la storia del filo rosso e lo avverte che la ragazza che sta per incontrare non è la sua anima gemella e che la donna della sua vita ha soli 3 anni e la sposerà quando ne avrà diciassette. Sempre più meravigliato, Wei gli chiede di poter vedere la piccola e il vecchio lo porta al mercato dove la sua futura sposa è dietro a una bancarella in braccio alla nonna.

Il ragazzo, preoccupato e ribelle al destino già scritto, manda un servo ad uccidere la bambina, ma senza successo, infatti, il servitore invece di colpirla al cuore, la ferisce in fronte. Da allora passarono quattordici anni e il giovane non riuscì a trovare l’amore fino a quando il governatore locale gli diede in sposa la figlia. Dopo il matrimonio notò che la sua compagna aveva sempre una benda sull’occhio e chiese spiegazioni e lei raccontò che a tre anni un uomo senza ragioni le diede una coltellata.

Wei capì tutto, che la donna che aveva accanto era quella con cui era legato dal filo rosso del destino e le chiese scusa, lei lo perdonò e vissero una vita di ricchezze e di onori, come predetto dal vecchio, grazie anche al figlio della coppia che divenne un alto funzionario del governo.