foto cicala e formica favola

La cicala e la formica: la fiaba per bambini che insegna la prudenza

Favola La cicala e la formica: un inno alla prudenza

Come tutte le altre favole di Esopo, anche La cicala e la formica è una storia breve con una morale ben comprensibile e non troppo velata. La favola vede come protagonista una cicala, intenta a cantare durante l’estate, e a schernire le operose formiche, che si affannano per mettere da parte il cibo per l’inverno. All’arrivo dell’inverno, la cicala rimane senza cibo, e si ritrova ad elemosinare dalla formica. Una buona metafora di chi, per nulla previdente, vive il presente senza preoccuparsi del futuro. La favola, riadattata nel seicento da Jean de La Fontaine, è arrivata fino a noi attraverso numerose trasposizioni in video, filastrocche e canzoni.

Storie per bambini: La cicala e la formica

La favola della cicala e la formica racconta di una cicala intenta a cantare in una giornata estiva. Sotto al ramo sul quale è appollaiata, la cicala vede passare delle formiche, affannate nel trasportare le provviste nel formicaio. Le formiche stavano lavorando alacremente per accumulare cibo per l’inverno, ma la cicala non comprendeva il perchè di tanto impegno. Non era meglio godersi il sole cantando? All’arrivo dell’inverno, le formiche della favola per bambini hanno ormai una riserva di cibo abbastanza grande da sfamare il formicaio. La cicala, invece, si trova affamata e infreddolita e va a chiedere asilo al formicaio. Alla sua richiesta, le formiche le negano l’aiuto, rinfacciandole l’ozio estivo. Ecco la storia in sintesi.

Si era nella stagione più bella dell’anno, quella delle lunghe giornate assolate,del profumo dei fiori, del mare e della natura nel pieno vigore. Una cicala cantava allegramente sul ramo di un frondoso albero. Sul terreno ad essa sottostante una schiera di formichine si affannavano a trasportare nei loro formicai le riserve per l’inverno: chicchi di grano e quant’altro era possibile trovare nelle perlustrazioni giornaliere. La cicala le osservava e, di tanto in tanto, arrestava il suo canto per invitarle a smettere di lavorare e a mettersi a cantare insieme a lei, per godere appieno delle belle giornate assolate. Le formichine, imperturbabili, continuavano nel loro andirivieni: “Non possiamo fermarci!” rispondevano. “La bella stagione tra non molto finirà e noi, se vogliamo sopravvivere, dobbiamo fare riserve di cibo per l’inverno”. E la cicala continuava a cantare…. Cantava da mane a sera! E venne così la stagione fredda e umida…. Venne l’inverno con tanto freddo e tanta neve. Sui rami degli alberi ormai spogli la cicala non cantava più: era stremata dalla fame e dal gelo intenso. “Come farò per sopravvivere?” pensava tra sé e sè. Ed ecco andare alle instancabili formichine…. Si ricordò che, nel loro inarrestabile lavoro estivo, avevano accumulato molte provviste per l’inverno. Affamata, infreddolita e piangente andò a bussare alla porta del formicaio. Una formica aprì l’uscio e le chiese cosa volesse. E la cicala: “Ho freddo e fame! Cerco cibo e asilo!”. La risposta della formichina fu: “Toh, guarda chi si rivede! Mi ricordo benissimo di te! Hai cantato tutta l’estate senza pensare alla brutta stagione. Adesso non ti resta che ballare!” e chiuse la porta del formicaio.

foto cicala e formica storia

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Filastrocche sulla cicala e la formica

Nel seicento, la favola di Esopo è stata ripresa da Jean de La Fontaine, un celebre autore che era noto per i suoi racconti che avevano come protagonisti gli animali. Dalla prima versione di Esopo, la storia ha subito molti rimaneggiamenti, per adattarla anche alla forma in rime. Di seguito, trovate una delle tante versioni della favola in filastrocca, rime che potete imparare con i vostri figli, divertendovi e allenando la memoria. Ma la favola della cicala e la formica è stata anche citata dal famoso autore per ragazzi classe 1920, Gianni Rodari, nella filastrocca “Alla formica”. In questa poesia, l’autore critica la formica, personaggio sì prudente, ma anche avaro, che arriva a negare l’aiuto alla cicala. La cicala, d’altra parte, non è priva di meriti. Ha, infatti, allietato il mondo con il suo canto.

La Cicala che imprudente
tutta estate al sol cantò,
provveduta di niente
nell’inverno si trovò,
senza più un granello e senza
una mosca nella credenza.
Affamata e lamentosa
va a cercar della Formica
e le chiede qualche cosa,
qualche cosa in cortesia
per poter fino alla prossima
primavera tirar via:
promettendo per l’agosto,
in coscienza l’animale,
interessi e capitale.
La Formica che ha il difetto
di prestar malvolentieri,
le domanda chiaro e netto:
– Che hai fatto tu fino a ieri?
– Cara amica, a dire il giusto,
non ho fatto che cantare
tutto il tempo. – Brava, ho gusto,
balla adesso, se ti pare.

Chiedo scusa alla favola antica
Se non mi piace l’avara formica.
Io sto da parte della cicala,
che il più bel canto non vende, regala.

foto cicala chiede cibo alla formica

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La cicala e la formica: la morale della favola

La cicala e la formica si può interpretare come una favola dalla doppia morale. La cicala, da un lato, è da biasimare per la sua mancata previdenza nell’affrontare l’estate senza preoccuparsi dell’inverno che sarebbe arrivato. Dall’altra, la formica, pur essendo dalla parte della ragione, non risulta popolare negando alla cicala il sostentamento. Non solo, dunque, si disapprova la superficialità, ma anche la mancanza di generosità. Il significato di una favola così antica va ricercato nelle strutture sociali dell’epoca. I racconti, infatti, non erano utilizzati per intrattenere i bambini, ma per diffondere concetti complessi in modo semplice, comprensibile anche per il popolo privo di istruzione. L’elogio della laboriosità della formica, è da leggere rispetto alla cultura capitalistica, che premia il duro lavoro e l’accumulo di ricchezza.

foto cicala formica morale

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Fiaba La cicala e la formica: i video per i bambini

La cicala e la formica, nella versione di Esopo, risale al VI secolo A.C. e, da allora, è stata interpretata in numerose versioni, e trasposta in video. Una prima versione è stata trasposta in video da Disney nel 1934. Si intitolava “La cavalletta e le formiche”, in inglese “The grasshopper and the ants”, e vedeva, appunto, come protagonista, una cavalletta al posto della cicala, sostituzione che spesso accade nel mondo anglosassone. Ma, senza andare così indietro nel tempo, numerose versioni della storia in video sono facilmente reperibili su Youtube. Guardare queste simpatiche storie animate con i vostri figli aiuterà a trasmettere ancora meglio il concetto che sta alla base di questo racconto. In basso alcuni video sulla fiaba per bambini.

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Favole per bambini: le canzoni su La cicala e la formica

Oltre alle numerose versioni in video e filastrocche, della famosa favola di Esopo, esistono delle trasposizioni in musica. Il primo video che segue è un’interpretazione rock de La cicala e la formica, orecchiabile e facile da imparare anche per i bambini. La seconda canzone, invece, è una vera e propria narrazione in musica della favola per mezzo di una melodiosa voce femminile, che si conclude con un messaggio fortissimo per i nostri bimbi: “Ma l’abbraccio del perdono salverebbe la sua vita”. Non c’è nulla di più potente della musica e delle canzoni per esprimere i concetti. Esopo sarebbe piacevolmente stupito di vedere in quanti modi si può oggi apprezzare la sua opera!

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