Negli ultimi anni, fra i neonati che hanno dai 3 ai 6 mesi di vita si sta sviluppando e diffondendo una infezione dei bronchioli presenti all’ interno dei polmoni, chiamata bronchiolite ed è generalmente dovuta ad un virus respiratorio che colpisce in particolar modo durante l’inverno e l’inizio della primavera.
I bebè più a rischio sono i prematuri, quelli non allattati al seno, con fratelli o sorelle maggiori che si ammalano a causa della scuola oppure se vi è esposizione al fumo e allo smog. E’ importante quindi la prevenzione che un genitore deve assolutamente usare nei confronti del neonato, lavando spesso le mani ed evitando contatti diretti in caso di raffreddore da parte di parenti, umidificare la casa con deumidificatori o riporre dell’acqua nei vasetti vicino ai termosifoni .
Molto spesso, non essendo subito riconosciuta da neo madri con bambini così piccoli, si ricorre all’unica soluzione ossia il ricovero. Inizialmente i sintomi della bronchiolite sono associabili ad una semplice influenza, poi nel giro di pochi giorni la tosse costante peggiora ed il respiro del neonato diventa affannoso e veloce con dei sibili, le narici si muovono dentro e fuori e vi sono dei rientramenti fra le costole. Alcune volte, anche se affamato, il bebè non riesce nemmeno a nutrirsi bene, il colorito del volto non è come sempre ed è visibilmente irritato perché il piccolo si sta sforzando al massimo per ossigenarsi.
Questi sintomi che i genitori possono constatare devono essere un campanello d’allarme per una giusta cura. Il pediatra dovrà constatare l’effettiva malattia e, soltanto attraverso il parere medico, si deciderà se è il caso di effettuare una somministrazione di ossigeno con idratazione; fondamentale è ricordare che non esistono antibiotici per i virus a meno di complicanze batteriche.