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Kangatraining dopo il parto: ecco che cos’è e a cosa serve

Se dopo il parto c’è il desiderio di ritornare subito in forma, e allo stesso tempo bisogna badare al proprio bebè, c’è la soluzione per entrambe le necessità, e si chiama: Kangatraining, una particolare forma di attività fisica da svolgere solo con il proprio figliolo posizionato nella fascia o nel marsupio.

Questo allenamento Kanga non va confuso con la marsupioterapia, il cui fine è soprattutto quello di stabilire un legame fisico con il bebè attraverso dei dolci movimenti psico fisici, bensì si tratta di un vero e proprio training sportivo da svolgere grazie al peso del bambino che si porta addosso. Infatti può esser praticato fino ai 3 anni del figliolo, proprio perché più il piccino grava sul corpo della madre meglio è per lo sforzo di movimenti.

Non va però fatto alcun tipo di piegamento, proprio per non sforzare il pavimento pelvico messo a dura prova durante il parto, ma vengono create delle vere e proprie coreografie aerobiche unite allo stretching, con lo scopo di rilassare i muscoli della donna e addormentare serenamente il bambino.

L’utilità per la madre del Kangatraining sta nel fatto che vengono quindi allenati: dorsali, glutei, addominali, braccia e pettorali, mentre per il bebè aggrappato al corpo materno, si crea una sorta di piacevole giostra che lo culla fino ad arrecargli il sonno.

L’allenamento è stato pensato appositamente da ostetriche e ginecologi per rasserenare fisicamente la madre, e procurare serenità al figlio che vive la ginnastica come una sorta di “cullamento” che lo porta ad addormentarsi. Il Kanga può esser praticato a partire: –da 8-10 settimane dal parto naturale e da 10-12 settimane dal cesareo, solo però dopo aver effettuato la prima visita ginecologica di controllo post partum-.