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Ittero e fototerapia: indicazioni, controindicazioni ed effetti

La fototerapia è la tecnica terapeutica di prima scelta utilizzata in caso di ittero-neonatale, una colorazione giallastra di cute e sclere oculari, che non è altro che è il segno clinico di una iperbilirubinemia, cioè dell’aumento di bilirubina nel sangue. La bilirubina è una proteina che viene prodotta dalla distruzione dei globuli rossi. Tale distruzione, detta emolisi avviene nella milza in parte nel fegato. Fisiologicamente nell’adulto l’emolisi avviene ogni quattro mesi, cioè i globuli rossi “vecchi” muoiono perché ne vengano prodotti di nuovi. Dalla scissione dell’emoglobina di questi globuli si produce infine la bilirubina che viene legata ad altre proteine plasmatiche ed escreta grazie a specifici enzimi.

Nel neonato invece una emolisi dei globuli rossi avviene già dopo il primo giorno dalla nascita, nella fase di passaggio dalla vita intrauterina a quella extra, e il sistema di escrezione non è ancora del tutto maturo per eliminarla, specie nei prematuri.

Per questo motivo la bilirubina tra il terzo e il quarto giorno può accumularsi dando il classico colorito giallino al viso, chiamato ittero fisiologico.

L’ittero è fisiologico entro certi limiti, ma se compare prima delle 24 ore di vita, se la bilirubina supera certi livelli nel sangue o se persiste oltre i 10 giorni dalla nascita (15 per i prematuri) potrebbe voler dire che un numero troppo elevato di globuli rossi è andato incontro a rottura (come avviene nelle sepsi o nelle malattie emolitiche da incompatibilità da fattore Rh) o per deficit di enzimi necessari ad eliminarla correttamente (come nella sindrome di Ghilbert) o in altre malattie epatiche. In questi casi quindi è necessario indagare sulle altre possibili cause e ci sono le indicazioni alla fototerapia, per aiutare il corpo neonatale ad espellerla. Un accumulo eccessivo di bilirubina infatti ha un effetto tossico sui tessuti, soprattutto sulle cellule neuronali.

La fototerapia è semplice ed indolore, consiste nel sottoporre il neonato ai raggi di una lampada a luce blu. Questi raggi provocano la scissione della bilirubina a livello della cute e del sottocute e questo ne facilita l’escrezione attraverso le feci. Quando la bilirubina viene eliminata le feci potrebbero essere verdognole, questo è un buon segno e vuol dire che la terapia ha sortito i suoi effetti terapeutici. Tuttavia anche se l’ittero scompare con la fototerapia è sempre necessario dosare anche i livelli di bilirubina nel sangue. La fototerapia è controindicata in caso di ostruzione intestinale perché se il neonato non evacua la bilirubina scissa non viene comunque eliminata.

I raggi della fototerapia non sono dannosi per la pelle, che quindi non va protetta, ma è necessario invece proteggere gli occhi. Il corpo del neonato accumula calore durante la fototerapia, e per questo motivo potrebbe andare incontro a sudamina, ma questo non deve allarmare i genitori. In corso di fototerapia per l’igiene neonatale sarebbe opportuno evitare l’utilizzo di saponi profumati, oli e creme, e utilizzare unicamente acqua. Durante la seduta la mamma e il papà possono accarezzare il neonato e parlargli per tranquillarlo. La terapia va interrotta per nutrire il neonato al seno. Il latte materno infatti ha un ruolo particolarmente importante nel favorire l’eliminazione della bilirubina nei neonati itterici.