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Interrompere il contatto pelle a pelle fa male al bambino

Interrompere il contatto pelle a pelle fa male al bambino

Sono sempre più noti i benefici del contatto pelle a pelle tra mamma e figlio. É dunque facilmente intuibile come interrompere questo contatto possa far male al piccolo. A sottolinearlo è un recente studio recente che ha rilevato che le donne che non avevano subìto un contatto pelle a pelle avevano il doppio delle probabilità di sperimentare un tipo di complicanza grave alla nascita.

La ricerca

Le donne che non hanno avuto un immediato contatto pelle a pelle e che non hanno allattato al seno, secondo i risultati della ricerca, hanno dimostrato di avere il doppio delle probabilità di manifestare un’emorragia postpartum (PPH) rispetto alle donne che hanno avuto contatto pelle-a-pelle e allattamento al seno.

Un’emorragia postpartum è una complicanza grave alla nascita, in cui una donna perde circa 500 ml o più di sangue, dopo la nascita. Quel che questo studio suggerisce è che in alcuni casi la mancanza di ossitocina rilasciata naturalmente potrebbe essere la causa di questa complicanza.

L’ossitocina

La nascita coinvolge diversi ormoni, inclusa la ben nota ossitocina. L’ossitocina viene rilasciata quando ci sentiamo bene e quando portiamo avanti un contatto pelle a pelle, anche durante l’allattamento. L’ossitocina svolge un ruolo significativo nella nascita: causa contrazioni uterine che dilatano la cervice, dà una sensazione di ‘benessere’ ed euforia, incoraggia il contatto pelle a pelle.

La separazione tra mamma e figlio fa male

Ci sono momenti in cui una madre e un bambino devono essere separati, per la salute di entrambi. Quando c’è stato un cambiamento culturale, si è passato dal parto in casa al parto in ospedale, cosa che ha causato un aumento della separazione madre-bambino.

Divenne cosa comune, dunque, che i bambini venissero portati via per il controllo del peso o per gli esami dei neonati, e che trascorressero anche la maggior parte del tempo nell’asilo, così che le madri potessero riposare e riprendersi. Ciò che si pensava sarebbe stato utile si è rivelato in realtà un’interferenza nella transizione naturale sia per la madre che per il bambino.

Ecco il perché

Interferire con il processo di nascita, compreso il terzo stadio (espulsione della placenta) e immediatamente dopo il parto, comporta dei rischi. I corpi delle madri e dei bambini sono “progettati” per lavorare insieme durante il processo di nascita, fornendo l’un l’altro gli ormoni necessari per rendere sicura la transizione.


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Conclusioni

In alcune situazioni, la separazione madre-bambino si verifica perché è necessario un intervento medico, come nel caso di parto prematuro. Tuttavia, esami di routine e controlli del peso possono essere tranquillamente posticipati e qualsiasi cosa che non può essere rimandata può – dicono gli esperti – deve avvenire accanto alla madre. Ne vale la salute della donna e del bebè.