Infertilità femminile
L’infertilità di coppia è legata a quella femminile e quella maschile prese singolarmente. Si parla di infertilità quando una coppia non riesce ad ottenere una gravidanza dopo 1-2 anni di rapporti intenzionalmente fertili. Si calcola che possa interessare il 15% circa delle donne. L’avanzare dell’età è strettamente connessa alla perdita di capacità riproduttiva della donna, insieme a tanti altri fattori soggettivi.
Sterile
Alla nascita, ogni donna possiede una certa riserva ovarica (circa 400 mila ovociti) che va progressivamente impoverendosi col passare dell’età, azzerandosi completamente all’arrivo della menopausa. Dal punto di vista clinico l’infertilità si accerta dopo 12 mesi di rapporti liberi e non protetti in cui non si è verificato il concepimento.
Il termine “infertilità” differisce di gran lunga da quello di “sterilità”. Si definisce una donna sterile quando è stata accertata l’impossibilità assoluta a concepire per una causa non rimovibile. Nell’uso comune, il significato di sterile è spesso ed erroneamente considerato equivalente al termine “infertile”.
Infertilità
Sono numerose le cause dell’infertilità femminile: alterazioni morfologiche o funzionali dell’apparato riproduttivo, malformazioni congenite, infezioni (infertilità secondaria), disfunzioni ormonali.
Solo in alcuni casi si parla di infertilità idiopatica, ovvero nei casi in cui gli esami diagnostici non sono riusciti ad individuare alcuna causa specifica. L’evento patologico scatenante può essere a carico di tube, endometrio, ovaie, cervice, utero, ormoni e quant’altro.
Si può trattare di un’infiammazione, pregressi interventi chirurgici, aderenze pelviche (specialmente aderenze dell’utero), endometriosi, micropolicistosi ovarica, muco cervicale ostile al passaggio degli spermatozoi, iperprolattinemia, iperandrogenismo, anticorpi autoimmuni, età, stress, e tante altre condizioni.
Bisogna precisare che si sta parlando dell’infertilità femminile ma molte altre circostanze possono rendere infertile l’uomo della coppia, ciò sortirà lo stesso risultato.
Sterilità
Quando gli accertamenti non sono stati di grado di evidenziare una o più cause specifichesi parla di infertilità idiopatica. Questa diagnosi dovrebbe essere correttamente definita come “insufficientemente indagata”. Vi si giunge per il lungo periodo di ricerca o per l’età dei partner, che non consentono un completamento delle indagini diagnostiche.
Si effettuano dosaggi ormonali (ad esempio fsh alto, e capire cosa fare nei vari casi di irregolarità ormonali). Ma anche: tamponi vaginali, ecografie pelviche preferibilmente per via transvaginale. Se necessario anche l’istetoscopia, isterosalpingografia, laparoscopia, e tutte le metodiche in grado di avere una diagnosi certa compatibilmente con i bisogni della paziente.
Iperandrogenismo
Il trattamento dell’infertilità femminile dipende dalle cause dell’infertilità stessa. Per questo motivo, è necessario che la fase diagnostica sia eseguita nel modo più preciso e completo possibile.
Le tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) consentono di aumentare le probabilità di concepimento laddove esiste un ostacolo al concepimento stesso.
Ma ciò che è fondamentale è la prevenzione, e di conseguenza l’informazione. La prevenzione della fertilità nella donna inizia sin dalla sua infanzia e prosegue nell’adolescenza e in tutta l’età fertile. Per esempio, non trascurando banali infezioni che possono avere conseguenze negative a lungo termine.
Bisogna seguire uno stile di vita sano, evitando alcuni fattori di rischio, come il fumo, l’abuso di alcool, l’obesità o l’eccessiva magrezza, la sedentarietà, ma anche l’eccessiva attività fisica. Anche l’inquinamento e l’esposizione a fattori ambientali tossici possono compromettere la fertilità nella specie umana.
Inoltre, la possibilità riproduttiva della donna è legata in modo diretto alla sua età, dunque è importante sottolineare quanto possa essere penalizzante rimandare il momento della maternità.