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Infant Cries Translator: l’App in grado di tradurre il pianto del neonato

Il pianto del neonato ha ovviamente le sue ragioni che non sempre però si è prontamente in grado di individuare. Oggi però, è possibile grazie all’ideazione di una app scaricabile sul proprio telefonino, che ha il pregio di tradurre il pianto del piccolino e di intervenire adeguatamente per assecondare tutte sue necessità.

Spesso si è prese dallo sconforto e dal dispiacere nel vedere il proprio bimbo disperarsi nel piangere senza riuscire a capire bene cosa si nasconde all’origine del suo disagio. E’ da questo assunto che un gruppo di ricerca taiwanese ha sviluppato un’applicazione capace di decodificare attraverso il suono del pianto, le sue motivazioni.

Il nome dell’app che rivoluziona il mondo delle mamme è Infant Cries Translator ed è acquistabile su Google play o su App store a pochi dollari. Questa sorta di traduttore del pianto, è in grado di distinguere tra 4 tipi di pianto tra cui quello che indica la fame, il sonno, il pannolino bagnato ed il dolore. Il funzionamento è piuttosto semplice: una volta che il piccolo inizia a piangere, basta premere il tasto di registrazione indicato dall’app ed in pochi secondi l’analisi che verrà effettuata riguardo la tipologia di pianto, verrà mostrata sul telefono della mamma utente.

Sarà davvero efficiente questa nuova applicazione? Uno dei principali creatori dell’app dell’Università di Taiwan un certo Chang Chuanyu ha affermato, sulla base dei feedback ottenuti dai numerosi utilizzatori dell’Infant Cries Translator, che l’accuratezza dell’applicazione decresce all’aumentare dell’età del bambino: si dimostra infatti altamente attendibile per circa il 92% per neonati di circa due settimane di vita; il dato tende invece a scendere all’ 84 o 85% per bambini di 1-2 mesi e praticamente la precisione arriva al 77% del metodo per i bambini di 4 mesi.

Chang Chuanyu afferma che l’app effettivamente non ha molta utilità quando il bimbo è divenuto più grande perché comprendere quali sono i suoi bisogni che esprime attraverso il pianto (vedi anche: 8 principali cause del pianto del neonato), è molto più semplice.

L’app in grado di decodificare il pianto è stato appositamente studiato per venire in aiuto alle mamme nei primissimi momenti di vita del loro bambino, quando la creatura è ancora incapace di distinguere fra ciò che fa parte di sè e ciò che è esterno a sè e pertanto tende a reagire agli stimoli attraverso uno stato di eccitazione indifferenziato che la mamma deve essere in grado di interpretare.

L’uso del metodo sembra in qualche modo volersi sostituire all’istinto materno di cui ogni mamma è dotata. Voi lo usereste? Accudire il proprio figlioletto sin dalla nascita è senza dubbio un’esperienza dura da affrontare ma è proprio in quel rapporto così intimo e così delicato tra mamma e bambino che si crea il legame più forte che permette poi ad ogni donna di conoscere ed entrare in simbiosi col proprio piccolo e dunque riconoscere senza l’ausilio di nessuno strumento le sue necessità ed i suoi bisogni.