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Induzione parto

Induzione parto: come funziona

L’induzione al parto è un’attività che viene svolta dal ginecologo o dall’ostetrica per stimolare il parto. Questa pratica viene effettuata in determinate situazioni tra cui il superamento delle 41 settimane + 3 giorni, perchè il bambino potrebbe crescere ulteriormente rendendo il parto più difficile o potrebbe diminuire il liquido amniotico con cui si nutre.

Induzione

L’induzione ha significato per molte donne un momento di tensione e ansia, in realtà è un metodo che avviene in sicurezza, in una struttura attrezzata a tale evenienza e rappresenta l’insieme delle pratiche che vengono effettuate per indurre il parto per l’arrivo di una nuova creatura.

Prima di stabilire la tecnica più adatta attraverso cui far partire la stimolazione del parto, la gestante viene controllata e in base al punteggio Bishop si decide il modo migliore su come indurre il parto. Il Bishop score si calcola in base alla dilatazione, alla lunghezza, alla consistenza e alla posizione del collo dell’utero e dal livello della testa del piccolo.

Se il punteggio è tra 0 e 3 allora è necessario un parto indotto con gel di prostaglandine da immettere nel canale vaginale, stessa soluzione anche tra 4 e 5 ma posizionato in fondo alla vagina, mentre con un punteggio superiore a 5 si effettua lo scollamento delle membrane manualmente e si somministra l’ossitocina per parto.

Indotto

Quando il travaglio viene indotto il significato è che c’è qualche piccolo intoppo nella naturalità dell’evento del parto vaginale. Ad esempio è necessario nel caso in cui la salute della mamma e del piccolo sono a rischio, come quando si presenta il diabete gestazionale o la placenta non effettua più correttamente le sue funzioni e il bambino non cresce come dovrebbe.

Anche se avviene la rottura delle acque senza contrazioni, ovvero se dopo 12/18 ore non inizia il travaglio, indurre diventa la soluzione ideale. Inoltre il parto pilotato avviene anche quando il liquido amniotico diminuisce.

Parto indotto

Come farsi venire le contrazioni? Ci sono varie soluzioni per l’induzione al parto in base a come si presenta la dilatazione vaginale e ad altri elementi fondamentali per l’avvio del travaglio in gravidanza. Il parto indotto con fettuccia è quello in cui una piccola benda viene imbevuta nella prostaglandine e inserita nella vagina. Questa rilascia gradualmente un medicinale che prepara il collo dell’utero al travaglio di parto e la si tiene per almeno 24 ore.

Negli ultimi anni si sta sperimentando anche il palloncino per l’induzione del parto. Questo viene inserito fino al collo dell’utero per stimolare meccanicamente le membrane e attivare in modo naturale la prostaglandine per parto.

induzione parto

Scollamento membrane

Oltre alla fettuccia per parto, o l’ossitocina farmaco per stimolare il travaglio, tra le tecniche c’è anche la pratica dello scollamento dell’utero, una manovra manuale che si effettua per stimolare le contrazioni.

Il parto indotto ha rischi che però possono essere monitorati durante tutto il tempo, per alcune donne potrebbe essere una pratica inutile perchè a un certo punto si arriva lo stesso ad un cesareo e c’è la possibilità che l’utero stimolato rimanga contratto e crei problemi al feto. Inoltre, un gruppo di gestanti ha definito questa tipologia di parto doloroso più del normale.

Travaglio parto

Tra i vari rimedi su come indurre il travaglio ci sono anche quelli della nonna ovvero l’utilizzo dell’olio di ricino per partorire, ma anche fare le scale più volte al giorno, camminare o fare sesso rientrano tra questi consigli naturali, che conducono alla dilatazione del parto che indica che il travaglio è iniziato.

Come si partorisce? Come si rompono le acque? Avviene tutto in modo naturale se si tratta di un parto fisiologico, in cui le contrazioni danno il via in modo graduale alla fase espulsiva, con dolori a cadenza regolare. Le acque si possono rompere durante o prima dell’inizio del parto naturale e la durata di questo momento dipende da donna a donna, può svolgersi tutto nel giro di un’ora o possono passare più di 8 ore, ci vuole pazienza e calma in ogni caso.

Dolori parto

La verità è che fa male partorire, il dolore che si prova è simile ad un masso pesante che si posiziona sul basso ventre, ma l’unica consolazione è che quando si rompono le acque e il parto naturale con dilatazione normale procede in modo fisiologico ogni contrazione non dura oltre un minuto e le endorfine rilasciano nel corpo una sensazione di benessere tale che si recuperano le energie necessarie per la successiva. Alcune donne affermano che il parto indotto è più doloroso, ma questo dipende dalla soglia del dolore che ognuna percepisce in modo diverso.