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Il testicolo del bambino non scende: che fare

I testicoli iniziano a formarsi ed a svilupparsi nell’addome del feto, intorno alla 4°-6° settimana di gravidanza per raggiungere la sacca scrotale intorno all’ottavo mese di gestazione. Ci sono delle situazioni in cui questa discesa non si verifica, oppure avviene solo parzialmente; in termini scientifici si parla di testicolo retratto o criptorchidismo che significa, appunto, testicolo nascosto.

I più colpiti sono i bambini prematuri, con un’incidenza fino al 30%. Nella maggior parte dei casi il problema si risolve spontaneamente, entro il 6° mese di vita del bambino senza la necessità di nessun intervento farmacologico o chirurgico. Le cause che determinano il criptorchidismo non sono ancora state individuate con certezza; i recenti studi scientifici a riguardo hanno evidenziato, oltre alla componente ereditaria, alcuni ostacoli quali carenza ormonale, soprattutto ormoni maschili quali gonadotropine e androgeni, che innescano il processo di discesa dei testicoli nello scroto ed ernie inguinali.

Durante il bilancio di salute dei primi mesi, il medico, visitando con attenzione il bambino, individuerà quelli che potrebbero essere eventuali anomalie, come ad esempio potrebbe riconoscere, tramite palpazione della zona inguinale del piccolino, un testicolo ancora non sceso nella zona preposta.

Laddove la situazione non evolve spontaneamente, il medico effettuerà un’ecografia per evidenziare un eventuale testicolo retrattile, ovvero situato, temporaneamente, in una sede poco più alta dello scroto. A questo punto, con una specifica manovra pediatrica il testicolo sarà collocato nel punto esatto. Nei casi in cui il testicolo si sia fermato nella zona inguinale superiore o, addirittura, nella parete addominale risulta necessario un altro tipo di intervento.

Alcuni pediatri, prima di optare per l’operazione chirurgica, prescrivono una terapia ormonale, con prevalenza di gonadotropine, per innescare un processo naturale che permetta al testicolo di scendere nello scroto. In caso di insuccesso, l’intervento chirurgico risolverà definitivamente il problema. L’operazione, sarà effettuata in un centro specialistico pediatrico, in regime di day ospital, con anestesia locale, preferibilmente entro l’anno di vita del bambino. Quest’ultima indicazione è importante per garantire una spontanea maturazione del testicolo e per preservare la fertilità dell’organo.