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Il singhiozzo nel neonato e nel bambino: cause e rimedi

Il singhiozzo è causato dalla contrazione involontaria del muscolo diaframma a seguito di un repentino cambiamento della pressione intra-addominale, che determina quella emissione sonora che è frequente nel feto e nel neonato e nel bambino e si riduce dopo il primo anno di età, pur presentandosi sporadicamente anche in età adulta. Così come le cause, anche i rimedi sono altrettanto semplici.

Nel neonato e nel bambino il singhiozzo è particolarmente frequente perché il muscolo diaframma, responsabile del compimento di un coretto atto respiratorio, sta ancora imparando a muoversi regolarmente. Infatti già in utero la mamma può sentire il feto singhiozzare, quando compie i primi movimenti respiratori, generalmente dopo i pasti materni.

Allo stesso modo, dopo la nascita alla fine della poppata, può ripresentarsi il singhiozzo, soprattutto se il neonato è particolarmente vorace e poppando ingurgita più aria. Lo stesso vale per il bambino che mangia troppo in fretta. Il singhiozzo compare anche dopo un lungo pianto e per ragione non del tutto chiare anche a seguito di sbalzi di temperatura, come ad esempio dopo il bagnetto.

Nonostante sia del tutto innocuo, se perdura troppo può irritare il neonato e il bambino che non riesce a liberarsene e generare così ansia. Non è una buona idea in nessun caso però tappare il naso del bambino o dargli gocce di aceto e limone, ma qualcosa si può fare. Nel bambino svezzato che assume già acqua dieci piccoli sorsi continui potrebbero aiutare. Nel neonato, invece, si può cercare di solleticargli il nasino per farlo starnutire, e rimettere così in sesto il movimento del diaframma.

Se il vostro bambino è particolarmente soggetto al singhiozzo però la cosa migliore da fare è prevenirlo. Evitare, quindi, poppate troppo veloci e fare piccole pause per permettergli di respirare correttamente. Se è già grandicello invece assicuratevi che il pasto venga masticato bene e a bocca chiusa.