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Il mammismo come rimedio contro paure e dolori

I bambini italiani sono i più famosi d’Europa quanto a mammismo, soprattutto a detta degli amici americani, tedeschi e francesi. Eppure durante i primi anni di vita un essere umano può trovarsi a dover affrontare una serie di situazioni ‘straordinarie’ in cui non solo la presenza ma soprattutto l’empatia di una mamma e di un papà si rivelano essenziali. Pensiamo a un bimbo che deve affrontare un intervento chirurgico, oppure un periodo di riabilitazione: come ci riuscirebbe senza quel ‘mammismo’ spesso sbeffeggiato oltr’Alpe?

Non lo diciamo soltanto noi mamme, anche i pediatri della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale sono concordi nell’affermare che almeno la metà dei bambini operati e ricoverati in ospedale per un certo periodo sviluppano ansia e stress immediatamente prima e dopo l’intervento. In questi frangenti così delicati, il mammismo è un vero e proprio toccasana per il piccolo perché può essere davvero l’unico antidoto alla lontananza da casa, dai propri spazi quotidiani, dagli affetti più stretti. Questa cosa è vera anche per una semplice visita dal pediatra, figuriamoci per una degenza in ospedale! E se l’Italia è imbattibile su questo fronte, ben venga!

Emergenze a parte, il mammismo (ovviamente senza mai degenerare in forme morbose) aiuta il benessere e la crescita sana di ogni bambino come dimostrato da molti studi sull’importanza del ‘bonding’, la comunicazione prenatale, l’attaccamento naturale tra la mamma e il suo specialissimo bambino. In parole semplici è la capacità di prolungare anche all’esterno la stessa simbiosi che esisteva già nel pancione, la sensazione più naturale e speciale che possa esistere in natura. Una volta fuori, a contatto con il corpo e l’odore della mamma il neonato acquista sicurezza, si sente sereno. Una relazione unica che continua nel tempo fatta di coccole, carezze, baci, contatti che fa bene ai genitori e al bambino e che stimola la maturazione neurologica e dei cinque sensi.

Se nei decenni passati il bonding era stato messo un po’ da parte, oggi si sta cercando di favorirlo il più possibile proprio per i suoi benefici. Per esempio con il rooming in, ovvero la mamma e il neonato insieme fin da subito dopo il parto con il sistema della ‘Mother Kangaroo Care’, la cura di mamma canguro, sistemando il bebè all’interno di un marsupio che va posizionato tra il petto e l’addome, dotato di una fascia robusta da allacciare dietro la schiena. Il tepore, l’odore del corpo materno e il battito del suo cuore rassicurano il bebè, fortificandolo fisicamente e psicologicamente. Per la gioia delle mamme italiane.