ricette per bambini di 1 anno

Il gusto del bambino si forma nella pancia della mamma

Il bambino possiede un bagaglio straordinario di competenze, che comincia ad esprimere già durante il periodo della gravidanza. Infatti, è proprio all’interno della pancia che fa le sue prime esperienze. Alcuni dei suoi organi di senso iniziano a svilupparsi fin dalle prime settimane così che, attraverso la sua intima comunicazione con la mamma, sia subito in grado di entrare in contatto con il mondo esterno. Le sensazioni che vivrà entreranno a far parte del suo vissuto ed incideranno quindi sulla sua crescita futura.

Il gusto del bambino: quando si sviluppa?

In seguito ad accurate analisi sullo sviluppo neurosensoriale del feto, si è rilevato come il gusto compaia già in un’epoca molto precoce della gravidanza, esattamente come il tatto, che è già attivo all’ottava settimana. In particolare, le papille gustative entrano effettivamente in funzione a partire dalle dodici settimane ed è per questo che, all’introduzione di sostanze dolci o amare nel liquido amniotico, il bambino sembra reagire con movimenti di suzione, deglutizione o talvolta di smorfie accompagnate dal tentativo di chiusura della bocca, dimostrando la capacità di discriminare le differenze tra i sapori.

La correlazione con l’allattamento e lo svezzamento

Durante i nove mesi di gravidanza il feto deglutisce il liquido amniotico, il cui sapore dipende in gran parte dall’alimentazione materna. Inizia a formarsi così una sua memoria gustativa che pone le basi per le esperienze successive che egli farà con il cibo durante il primo anno di vita attraverso l’eventuale allattamento e poi lo svezzamento. Il colostro, ossia quella sostanza che viene prodotta dal seno della mamma in piccole quantità nei primi giorni dopo la nascita e che precede l’arrivo del latte, richiama spesso il sapore del liquido amniotico, creando così un importante collegamento tra la vita intrauterina e quella extrauterina.

A proposito di memoria gustativa è stata condotta un’interessante ricerca in Francia su alcuni gruppi di bambini. I figli di donne che durante la gravidanza e l’allattamento erano solite mangiare molto aglio dimostravano, fin dai primi anni di vita, una spiccata predilezione per gli alimenti che ne erano ricchi. Se ci pensiamo, il fatto che il bambino strutturi la sua alimentazione futura già all’interno dell’utero è vantaggioso, poiché gli permette, una volta nato, di adattarsi più facilmente alle tradizioni della sua famiglia d’origine.

L’alimentazione materna

Un’alimentazione materna equilibrata con particolare attenzione alla qualità nella scelta dei cibi influenza positivamente il vissuto del bambino all’interno dell’utero. Sperimentando diversi sapori, egli comincerà infatti a formarsi i “propri gusti” ed imparerà presto a conoscere quelli della sua mamma. Perciò, non c’è motivo di aver timore di assumere certi cibi dal sapore un po’ più deciso, come aglio, cipolla, broccoli, peperoncino, carciofi, spezie varie, ecc… Il bambino non farà altro che accrescere il suo bagaglio di esperienze e troverà di certo il modo migliore per farvi sapere se ha gradito o meno il vostro pasto!