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Il bambino parla da solo: è normale?

Verso i tre anni possiamo notare il nostro bimbo parlare da solo mentre gioca, oppure mentre disegna o, ancora, mentre trastulla il laccio delle sue scarpine o un bottone della maglia. La domanda che subito ci poniamo è se tale comportamento sia normale. In realtà questa è una fase del tutto fisiologica che gli psicologi dell’età evolutiva chiamano “monologo egocentrico”, importante per lo sviluppo cognitivo del bambino introducendolo ad una prima strutturazione del pensiero.

Accompagnando il gioco con le parole come un “pensiero ad alta voce” che lo guida nelle sue attività, il bambino cerca di chiarire a se stesso non solo quello che intende fare, ma anche quello che effettivamente fa. Ad esempio se vuole far passare la macchinina sotto una sedia accompagna l’azione dicendo “andiamo, brum brum” e se non riesce può commentare “oh! caduta!” e riprovare, modificando il percorso da compiere “passa qui!”.

Questo monologo ad alta voce ha diverse funzioni. In alcuni casi può essere usato dal piccolo per attirare l’attenzione degli adulti che lo circondano ed osservare la loro reazione. Se si sente apprezzato ed incoraggiato dai genitori quando esprime nuove parole e frasi più articolate sarà invogliato in questa nuova attività, che lo fa sentire grande.

Inoltre, il “monologo egocentrico” è importante nella misura in cui permette al bambino di ripetere e memorizzare termini nuovi, magari imparati all’asilo attraverso le attività proposte dalle maestre, come il gioco simbolico. La ricchezza di un bagaglio di parole nuove, consente al bambino di articolare il linguaggio in modo più fluente, aiutandolo nella comunicazione e ponendo le basi per relazioni più efficaci in futuro.

La frequenza della scuola materna stimola il bambino nello sviluppo del linguaggio, permettendogli di formulare frasi più strutturate e lunghe e riuscendo a distinguere il suono della sua voce.

Ripetere le parole tra sé e sé abitua il bambino alla sua voce ed il piacere che prova nel sentirsi parlare lo stimola a migliorarsi, favorendo una graduale progressione alle fasi di sviluppo successive.