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Il bambino non dice mamma: quando allarmarsi

Nella fase cosìdetta della lallazione, che avviene generalmente verso i sei-otto mesi, il bambino comincia a ripetere delle sillabe, spesso la-la-la, ma altrettanto facilmente anche le labiali, come ba-ba-ba oppure pa-pa-pa e ma-ma-ma. Questi suoni, inizialmente, non hanno il significato che noi gli attribuiamo, ma sono unicamente un allenamento linguistico per che il bambino scopre piacevolmente. Il piccolo che dice per la prima volta pa-pa quindi non starà chiamando il padre, ma soltanto facendo pratica della sonorità, usando la consonante che gli riesce più facile pronunciare. La ripetizione di quella consonante gli permette di “studiare” quello che sta accadendo durante l’emissione del suono. Ma allora quando è che dice mamma consapevole di chiamare la mamma?

La lallazione può cominciare molto presto (in alcuni neonati già a 4 mesi), mentre solo tra i 13 e i 18 mesi il bambino imparerà anche ad associare un significato a quelle sillabe ed a comprendere ad esempio che ma-ma è la sua mamma.

Questo vuol dire che potrebbe, per puro caso, non pronunciare questa sillaba fino ai 18 mesi, ma pronunciarne delle altre e la cosa non ha niente a che vedere con il rapporto con la mamma. Non si tratta di un problema tra voi e lui perchè lui probabilmente ancora non capisce che “ma-ma” siete voi.

Anche se glielo ripetete continuamente – “io sono mamma” – non cambia nulla perchè non capirebbe nemmeno l’asserzione “io sono”. L’unico modo per aiutarlo ad associare parole e significato è usare anche i gesti e indicare gli oggetti chiamati per nome durante il gioco.

L’errore più comune che si fa poi è chiedere al bambino di ripetere le parole : “dici mam-ma”. Questo è incomprensibile per il bambino perchè in qualche modo capisce che la ripetizione non è comunicazione. Se una parola che sta acquisendo un significato per lui non viene contestualizzata perde il suo significato. Per fare un parallelo comprensibile, immaginatevi nella stessa situazione: voi siete in Arabia, in procinto di imparare l’Arabo partendo da zero e avete intorno a voi delle persone che inceve di cercare una comunicazione fondata sulla volontà di farsi comprendere tra parole e gesti, vi chiedono ossessivamente di ripete una parola di cui voi non comprendete il significato. Non solo non comprendete il senso della parola, ma neppure il senso di pronunciarla in quel modo, senza un contesto.

Se è più grandicello potrebbe addirittura arrivare a capire che si tratta di una richiesta di mostrare le sue capacità, e questo può creare in lui un’ansia da prestazione. Tant’è che spesso il bambino da solo parla e gioca ma quando gli chiediamo di rifarlo davanti a degli estranei non lo fa, proprio perchè se è piccolo non capisce che senso abbia l’esibizione, se è più grandicello invece questa idea gli crea anche una certa ansia.

Quindi non c’è da meravigliarsi se di fronte l’insistenza dell’adulto il bambino si rifiuterà di pronunciare quella determinata parola che ne capisca o meno il significato. Allora quando allarmarsi? Se a 18 mesi non solo non dice mamma ma nemmeno altre paroline, oppure se a 12 mesi non c’è ancora la lallazione, se sembra non mantenere mai un contatto visivo, se non risponde al suo nome, se non comunica in nessun altro modo oltre a quello verbale: niente sorrisi, niente coccole, o se rifiuta la presenza della mamma.

Un consiglio per le mamme più ansiose di sentirsi chiamare mamma è non attribuire un significato così importante alla parola, un bambino non ha bisogno di una parola per ricoscervi, che vi chiami o meno sa perfettamente che siete la sua mamma, e che indispensabile per lui.