Pianti ed urla sconnesse, quante volte ci si è trovati in un supermercato, in un luogo pubblico, con nostro figlio che strepita? Disorientati e a disagio, si cerca di accontentare i capricci così da interrompere al più presto “la commedia” e rimandare a più tardi la cosa, tra le quattro mura di casa, ma nulla termina…anzi!
Benchè inspiegabili ai genitori, le crisi di pianto inconsolabili nel bambino, hanno una ragione validissima d’ esistere: consentono di affermare la personalità, il desiderio di indipendenza e rappresentano una fase importantissima della crescita, la fase di distacco dalle figure di attaccamento. Fase che si presenta mediamente tra i 18 mesi e i 3 anni.
Un bambino piccolo difficilmente capisce ciò che desidera, quali sono i propri bisogni, allora agisce semplicemente, e quando non ha possibilità di esprimersi liberamente, viene bloccato, si arrabbia. In questa fase così complessa il bimbo comincia a conoscere a livello emotivo la frustrazione che noi adulti abbiamo imparato a gestire con il tempo; purtroppo, nostro malgrado, prima o poi tutti abbiamo dovuto fare i conti con quest’emozione!
Partendo da questo presupposto è necessario trovare un rimedio o una strategia adeguata per una serena comune sopravvivenza:
- Non aggredire il bambino quando fa i capricci o sbaglia qualcosa; è preferibile comunicare con calma, spiegando quale sia la cosa migliore per lui.
- Individuare poche regole semplici senza sovraccaricarlo di divieti e pretendere che queste siano rispettate; sarà opportuno non mostrare alcun cedimento, la coerenza è fondamentale.
- Cerchiamo di incoraggiare i comportamenti positivi, non svalutiamolo.
- Insegnamogli a chiedere scusa anche solo con un bacio, un abbraccio, una carezza.
- Forniamo alternative, in modo che possa scegliere e non dirci irrimediabilmente no.
- Dedichiamoci a lui completamente al rientro dal lavoro, anche solo un’oretta.Talvolta i capricci sono un modo per catturare la nostra attenzione!
- Ed in ultimo, lasciamolo sperimentare, bloccare le sue iniziative o attività, con continui divieti, avrà come unico effetto quello di innervosirlo ed aumentare il senso di frustazione, con conseguenti crisi di pianto.