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I neonati possono prendere i pidocchi?

Spesso le mamme sono in preda al timore che il proprio pargolo una volta inserito all’asilo, possa prendere i pidocchi che, come si sa, si trasmettono con estrema facilità da bambino a bambino. I fastidiosi insetti prediligono il pulito e vanno quindi ad annidarsi laddove trovano terreno fertile per la loro sopravvivenza. Ma se in casa abbiamo un neonato è possibile che li prenda?

I pidocchi sono piccoli insetti grigio-biancastri, che parassitano il corpo umano, cibandosi del sangue. Di solito vivono sui capelli e pungendo il cuoio capelluto depositano un liquido che provoca prurito. Si riproducono attraverso le uova che si chiamano lendini che sono fortemente attaccate al capello, specialmente all’altezza della nuca e sopra e dietro le orecchie. Il passaggio del pidocchio da una testa all’altra può avvenire sia per contatto diretto che indiretto, attraverso lo scambio o l’uso di oggetti come pettini, cappelli, salviette, sciarpe, cuscini, ecc.

È molto facile individuare il problema sin dal principio, bisogna solo fare attenzione a non confonderlo con la forfora o la seborrea, che sono, al contrario dei pidocchi, facilmente asportabili. Se il bimbo all’asilo ha preso i pidocchi, è possibile che possa trasmetterli al fratellino o sorellina di pochi mesi? Anche se il neonato ha pochi capelli e tende anche a perderli, vi è comunque questa possibilità, specie se le teste di entrambi i bambini sono frequentemente a contatto. Dunque è un rischio farli stare vicino, perché le probabilità di trasmissione sono elevate.

Se i pidocchi dovessero essere trasmessi anche al neonato, sarà opportuno consultare immediatamente il pediatra il quale provvederà per un trattamento assolutamente non tossico per il bebè “contagiato”. Bisogna dunque osservare costantemente e scrupolosamente il cuoio capelluto dei bambini se attaccato dai pidocchi, alla luce naturale, avvalendosi se necessario anche di una lente di ingrandimento per scongiurare una loro proliferazione.

Altre precauzioni da prendere consistono nell’evitare di ammucchiare gli indumenti del bambino che ha preso i pidocchi a scuola, i quali potrebbero mischiarsi a quelli del neonato; disinfettare le lenzuola e gli abiti che vanno lavati in acqua calda oppure a secco, specie i cappelli, oppure lasciati all’aria aperta per 48 ore, perché i pidocchi lontano dal cuoio capelluto muoiono; lasciare all’aria aperta sempre per 48 ore anche alcuni effetti personali con cui i bambini giocano come i pupazzi di pezza; e lavare accuratamente pettini e spazzole.