I metodi naturali per accelerare il parto senza ossitocina

Partendo dal presupposto che nessun parto andrebbe accelerato, perché ogni parto ha i suoi tempi da rispettare, possiamo però ammettere che in molti casi nella nostra società il parto ha bisogno di essere accelerato perché ancora prima viene “rallentato” in modo tutt’altro che naturale. Cos’è che può rallentare l’innesco di un travaglio o il suo sviluppo? Innanzitutto la paura. La paura che le donne immagazzinano ascoltando i racconti dei parti delle altre mamme o la paura che viene dalla troppa consapevolezza che abbiamo oggi circa le possibili complicanze. Poi c’è la paura che ci viene trasmessa anche in sala parto dal medico o dall’ostetrica se loro stessi per un motivo o per un altro sono in ansia o se non ci ispirano fiducia. Oppure ancora, la sfiducia nelle nostre capacità, che può essere un fatto caratteriale di autostima o il risultato di precedenti esperienza negative di fallimento non superate.

La buona riuscita di un parto naturale quindi non dipende solo da un ottimo stato di salute ma è multifattoriale, condizionata cioè anche dall’immagine che abbiamo di noi, e abbraccia per tanto diverse sfere su cui possiamo sicuramente lavorare. Se siamo dei soggetti particolarmente ansiosi o sfiduciati ad esempio è bene lavorare sulle cause dell’ansia e della sfiducia in un buon corso di preparazione al parto che preveda la presenza di una psicologa.

Se invece si è troppo razionali e controllati lo yoga, la meditazione e il teatro posso aiutare molto a trovare un punto di contatto con il proprio corpo e i suoi istinti. Se siamo fisicamente fuori forma la ginnastica in gravidanza potrà aiutarci a ritrovare quella forza muscolare che non sapevamo di avere e che si tradurrà in una forza anche mentale. Per tutte le donne poi sarà indispensabile fare ginnastica perineale per imparare ad utilizzare questo muscolo che la farà da protagonista.

Quando ci troviamo in sala parto invece ci sono delle cose che possiamo fare per favorire la dilatazione e la discesa della testa fetale, prima di arrivare all’infusione di ossitocina. Una delle cose indispensabili da richiedere agli operatori sanitari è la libertà di movimento. Il parto è di per sé ritmo e movimento, e una buona sala travaglio dovrebbe essere attrezzata con cuscini, anelli e fit-ball per permettere alla mamma di muovere il bacino favorendo così la discesa della testa fetale per gravità e limitando il dolore.

Un altra cosa sacrosanta è l’atmosfera rilassata. La dilatazione è rilassamento. Solo se c’è quiete in torno ci sarà possibile rilassarci e dilatarci. La musica o una vasca da bagno possono essere di grandissimo aiuto per questo, ma anche la calma, il silenzio, l’affidabilità e la collaborazione delle persone che abbiamo intorno faranno la differenza.

La privacy è un altro punto fondamentale. L’espulsione è qualcosa di molto intimo e il rischio di inibirci è alto. In sala parto non dovrebbero esserci che l’ostetrica ed una persona cara affianco se ci va. Questo purtroppo è molto difficile che avvenga nei policlinici universitari, dove il via vai di gente è all’ordine del giorno. Tuttavia potete richiederla specificamente per il vostro parto.

Le luci soffuse aumentano il rilascio naturale di ossitocina, quindi chiedete di abbassare le persiane e di limitare l’utilizzo di luci artificiali. Anche la possibilità di mangiare e di bere un sorso d’acqua è dimostrato aumentare il confort e il recupero muscolare in travaglio. I muscoli utilizzano glicogeno cellulare, per tanto una barretta di cioccolato fondente è una fonte energetica di pronto utilizzo per le fibre muscolari uterine e di tutto il corpo ed è associata ad un maggiore rilascio di endorfine e ossitocina.

Tutte queste piccole azioni saranno possibili solo in una gravidanza fisiologica, che non necessiti di una stretta sorveglianza. Se si sceglie l’analgesia l’epidurale bisogna tenere conto del fatto che la difficoltà di movimento e il monitoraggio continuo potrebbero ostacolarvi.