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Svezzamento: come e quando introdurre i formaggi

L’apparato digerente dei bambini quando comincia lo svezzamento non è ancora in grado di scindere e assimilare tutte le molecole presenti nei vari tipi di cibi solidi. Per questa ragione lo svezzamento inizia con l’introduzione dei cibi più digeribili. Alcuni formaggi per la loro composizione e il loro quantitativo di grassi non sono tra i primi, mentre altri più leggeri possono essere introdotti fin da subito.

Molti pediatri sono concordi nel cominciare con il parmigiano, un formaggio poco grasso, ad alto contenuto proteico, molto stagionato, privo di lattosio e pertanto molto ben digeribile e parecchio nutriente. Quindi condire i primi omogeneizzati di verdure o le prime pappe di riso, mais e tapioca con una spolverata di parmigiano di buona qualità è senz’altro una buona idea. Eviterei invece di utilizzarlo associato a carne e pesce, in quanto le proteine caseine associate alle proteine animali sembrano avere una minore bio disponibilità, cioè l’organismo non assimila né le une né le altre se assunte allo stesso tempo.

Dal secondo mese di svezzamento si può cominciare ad introdurre i formaggi spalmabili per svezzamento, contenuti in appositi vasetti (non quelli per adulti). Verso i sette- otto mesi, invece, quando spuntano i primi dentini è possibile introdurre formaggi freschi come mozzarella, ricotta, crescenza e caprino. I formaggi freschi vanno consumati in un massimo di 15 giorni e conservati ad una temperatura inferiore ai 4 gradi per impedirne l’ossidazione.

Solo verso i nove mesi è consigliabile introdurre invece i formaggi spalmabili come la robiola, lo stracchino, quark ecc. scegliendo sempre e comunque quelli meno grassi. Per i formaggi stagionati a pasta filata come scamorza provola, provolone e caciocavallo, invece bisognerà attendere undici-dodici mesi di età. Lo stesso vale anche per i formaggi stagionati solidi diversi dal parmigiano: Emmental, pecorino, gorgonzola, Asiago ecc.

L’introduzione dei formaggi coincide soprattutto con l’introduzione del lattosio, una molecola che può scatenare allergie e intolleranze in modo piuttosto frequente, quindi sarà necessario procedere con piccole dosi e verificare le reazioni dell’organismo del bambino. Se compaiono gonfiori addominali, irritabilità e coliche gassose è necessario consultare il pediatra ed eventualmente sospendere il formaggio sospetto. Se la situazione migliora è possibile che ci sia una intolleranza al lattosio e bisognerà quindi evitare latte e latticini.