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I bambini vivaci NON sono più intelligenti degli altri

Carattere del bambino

Secondo diversi studi, condotti da più Università nel mondo, il carattere del bambino si forma già durante la gravidanza, nell’utero materno. Dal carattere, comunque, derivano anche diverse credenze che riguardano le attitudini, soprattutto comportamentali dei più piccoli. Ad ogni modo, è vero che i bambini vivaci sono più intelligenti?

Come si forma l’intelligenza del bambino

Le capacità intellettive di ogni bambino sono multifattoriali, e quindi correlate a fattori genetici, all’educazione genitoriale e all’ambiente. In particolare, oggi, si parla molto di epigenetica e cioè come l’ambiente, il contesto sociale e familiare possa influenzare il background genico e genetico di ogni individuo.

L’intelligenza, per alcuni ha profonde basi ereditarie, legate al DNA mitocondriale, che è di sole derivazione materna; ma è davvero sufficiente solo questo? Secondo sociologi e psicologi no.

L’intelletto parte dalla genetica, come un po’ tutte le capacità e competenze umane, ma ha bisogno di essere incentivata; a incentivarla ci pensano gli stimoli che i piccoli ricevono a casa, e soprattutto, ma non solo, a scuola.

I bambini vivaci sono più intelligenti di altri

I bambini vivaci sono più intelligenti di altri

La domanda è: i bambini vivaci sono più intelligenti di altri? La risposta non è estremizzabile (si o no), ma è possibile che bambini molto vivaci siano più vispi, astuti, furbi e trasformino queste qualità in capacità intellettive; viceversa bambini più introversi e tranquilli hanno la diplomazia dalla loro parte, come strumento di apprendimento.

Comunque, il termine vivacità va ben compreso nel suo significato; infatti, cosa si intende per vivacità? Si è certi che sia una connotazione sempre positiva? In passato, si diceva che i bambini vivaci, in quanto tali, per la loro instancabile attività e vitalità fossero più intelligenti. Su che basi si pensava ciò?

La vivacità, spesso, è anche sinonimo di una situazione di irrequietezza, dove educare il bambino può essere difficile, in quanto non presta ascolto alle parole di nessuno dei due genitori. Ma questo lo rende per forza meno intelligente? O necessariamente di più?

A pari merito perché un bambino calmo, che ascolta i genitori dovrebbe essere meno intelligente? Non sarebbe forse più saggio dei coetanei più vivaci? La risposta è che non si può generalizzare e che tutto merita di essere contestualizzato al bambino in particolare.

Tranne nei casi di deficit secondari a patologie, ogni bambino merita di essere considerato potenzialmente capace di avere qualità intellettive che manifesterà quando sarà possibile.

Cosa dice la psicologia?

Cosa dice la psicologia?

Secondo gli psicologi attribuire l’intelligenza a un bambino è un po’ azzardato; perché questo? Perché l’intelligenza è dinamica, e connotare un bambino, anche se positivamente, può generare confusione.

La definizione di intelligenza, o meglio di bambino intelligente perché vivace crea molteplici aspettative, soprattutto emozionali, che potrebbero essere tradite dal tempo, o limitare delle qualità che sono ancora in via di sviluppo.

Tutti i bambini, specie se piccoli, sono curiosi, e questo li rende tutti molto intelligenti; a ciò si somma la peculiarità caratteriale di ognuno che genera in loro la capacità di comportarsi, reagire e soprattutto ragionare. Infine, non andrebbe mai attribuito solo alla vita scolastica l’intelligenza di un bambino.


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Infatti, bambini molto poco attenti alle parole delle maestre potrebbero essere semplicemente annoiati, o poco interessati, ma non per questo meno intelligenti.

Si dovrebbe imparare a considerare intelligenti anche coloro che non hanno voti alti a scuola. I bambini vanno osservati, studiati quanto basta e comunque sempre compresi e se necessario aiutati e incoraggiati.