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I bambini piangono con l’accento della mamma

Il pianto varia da neonato a neonato: può essere più stridulo, più acuto, più squillante, più dolce… Ogni bambino ha un modo diverso di piangere che, secondo alcuni studi, dipende da nient’altro che dall’accento della mamma. Sembra impossibile, ma è così secondo una docente di antropologia linguistica presso l’università tedesca di Würzburg, Kathleen Wermke. Secondo gli studi della ricercatrice e il suo equipe sarebbe però proprio così: il neonato piange secondo il modo di parlare dalla mamma.

Secondo la Wermke, il bambino negli ultimi tre mesi di gravidanza ascolterebbe la voce della mamma cogliendone le inflessioni linguistiche.

Il bambino, quindi, già dalla nascita sarebbe in grado di piangere con l’accento della mamma perché per tre mesi ne ha colto le sfumature sonore e ritmiche.


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Anche altri studi sostengono teorie simili a quelle della Wermke: i bambini piangerebbero secondo tali ricerche in modo diverso in ogni angolo del mondo. Il pianto dei neonati africani e asiatici è più melodico e prolungato nei suoni di quello dei bambini europei: questo perché nelle lingue di Africa e Asia i toni gravi ed acuti conferiscono un determinato significato alle parole.

Sette anni fa, uno studio su alcuni bambini tedeschi e francesi, aveva dimostrato come i neonati provenienti dalla Francia piangessero secondo una curva melodica ascendente, mentre quelli tedeschi alternavano suoni più acuti ad altri più gravi.