pesce in gravidanza

Gravidanza, magiare troppo pesce fa male: rischi per il bambino

È da sempre uno degli alimenti più sani ma non bisogna esagerare. Stiamo parlando del pesce, che va mangiato in gravidanza con moderazione. A stabilirlo una ricerca dell’Università di Creta, pubblicata sulla rivista scientifica Jama Pediatrics. Secondo gli studiosi, più di tre porzioni a settimana di pesce potrebbero danneggiare il bambino. In che modo? Aumentando il rischio di obesità infantile nel futuro nascituro.

Come si è arrivati alla conclusione che mangiare troppo pesce fa male in gravidanza? Studiando ben 26 mila donne in dolce attesa, sia americane sia europee, analizzando i loro stili di vita.

I bambini di queste mamme sono poi stati seguiti fino ai sei anni d’età, facendo emergere che quelle donne che avevano consumato pesce troppe volte nell’arco della settimana si ritrovavano con figli piccoli, di due-tre anni, più grassi rispetto a quelli di chi aveva consumato minori porzioni di pesce.

Inoltre, i ricercatori hanno evidenziato che il rischio colpisce maggiormente le bambine anziché i maschietti.

Ma perché il pesce creerebbe questo rischio? Oltre ad avere tanti benefici, il pesce è da sempre una fonte di inquinanti organici persistenti che non vanno sottovalutati in quanto possono portare ad alterare il sistema endocrino di ognuno.

Il consiglio di non mangiare troppo pesce va seguito anche durante l’allattamento, fase delicata per la crescita del bambino: già nel 2014, infatti, l’FDA e l’Agenzia per la protezione ambientale americana consigliavano sia alle donne in dolce attesa sia a quelle che allattavano di limitare il consumo di questo alimento per non esporre troppo il feto al pericolo del mercurio.

Il pesce, però, non deve essere del tutto eliminato dall’alimentazione della gestante in quanto è ricco di omega-3, acidi grassi essenziali che favoriscono l’abbassamento dei trigliceridi e del colesterolo cattivo. In più aiuta a combattere l’ansia, che spesso è tanta nei nove mesi di attesa, soprattutto quando ci si avvicina alla data del parto.