gonfiore in gravidanza

Dopo un tumore si può avere una gravidanza: parla l’esperto

Una gravidanza dopo un tumore è possibile

In linea generale affrontare una gravidanza dopo il cancro non aumenta il rischio di recidiva. Però ogni caso va valutato singolarmente e bisogna tener conto del tipo di tumore affrontato, delle terapie somministrate, dell’età e delle condizioni cliniche della donna. In generale è consigliabile aspettare almeno uno o due anni dalla fine dei trattamenti prima di pensare ad un eventuale concepimento. Ciò è necessario se si considera che il rischio di un’eventuale ripresa della malattia è più elevato in quest’arco di tempo.

Dopo un trattamento antitumorale la percentuale di aborti spontanei risulta leggermente aumentata rispetto alla norma, ma non c’è un maggior rischio di malformazioni congenite per il bambino. Per questo motivo la gravidanza nella donna guarita da tumore deve essere seguita presso strutture dotate di personale esperto.

Se la gravidanza non si verifica per vie naturali o se la donna ha scelto in precedenza di congelare i propri ovociti, si può ricorrere alla procreazione medicalmente assistita. Le tecniche di PMA comprendono tutte le metodiche di manipolazione extracorporea dei gameti attuate al fine di ottenere una gravidanza.

La legge consente l’accesso a queste metodiche alle “…coppie maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, con un’infertilità certificata dallo specialista”.

dopo un tumore si può avere una gravidanza

PMA

Ad oggi le tecniche di procreazione medicalmente assistita hanno hanno permesso la nascita di più di quattro milioni di bambini. Rispetto alla gravidanza naturale, le gravidanze ottenute con queste tecniche evidenziano un lieve incremento degli aborti spontanei (ciò dipende anche dall’età della paziente, che di solito è più avanzata).

Si evidenzia anche un maggior numero di gravidanze gemellari, con conseguente maggior rischio per la salute del feto. Come anticipati, invece, si registra una pari frequenza delle malformazioni genetiche più comuni. Secondo alcuni studi, il rischio di parto prematuro e di ritardata crescita del feto è più elevato della norma anche nelle gravidanze singole.

Tecniche PMA

Le tecniche più diffuse di procreazione medicalmente assistita sono: l’inseminazione intrauterina (IUI), la fecondazione in vitro con trasferimento dell’embrione in utero (FIVET), la iniezione intracitoplasmatica di un singolo spermatozoo (ICSI).

Quest’ultima, la ICSI è l’unica tecnica utilizzabile dopo la guarigione, dalle donne che hanno avuto un tumore e che hanno congelato in precedenza i propri ovociti. Tutte queste tecniche sono precedute da una stimolazione ormonale dell’ovulazione multipla, che fa in modo che la donna possa produrre più ovociti in un solo ciclo.

Gravidanza

Poi segue il prelievo chirurgico degli ovociti prodotti e la loro successiva fecondazione. Le tecniche di procreazione medicalmente assistita sono disponibili presso centri di alta specializzazione. In Italia, si contano attualmente 357 centri, distribuiti su tutto il territorio nazionale.

Gli indirizzi sono disponibili sul sito del Registro Nazionale della Procreazione Medicalmente Assistita dell’Istituto Superiore di Sanità. Oggi sono molte di più le donne che non devono rinunciare a realizzare il proprio sogno di diventare madri. Soprattutto se si lotta e si sconfigge un tumore non bisogna abbandonare le speranze!