Gravidanza: come cambia l’apparato digerente

La gravidanza porta innumerevoli cambiamenti a carico del tratto digerente e quindi concernenti l’appetito, il senso di sete o il desiderio di determinati alimenti. Sin dal primo trimestre le donne possono vivere un aumento dell’appetito e del senso di fame.

Allo stesso tempo, un po’ più raro, ma non da escludere, è il caso dell’iperemesi gravidica, ovvero di vomito spesso associato a nausea in eccesso. Il senso di sete aumenta, così come la predilezione o l’avversione nei confronti di alcuni cibi. Si parla di voglie gravidiche, fenomeno definito come picacismo.

La secrezione salivare non vive variazioni in quantità, nonostante ci sia una percezione soggettiva di ipersalivazione, piuttosto correlata ad una difficoltà nella deglutizione.

Le gengive si presentano edematose, con tendenza ad infiammazione e sanguinamento. Si ha anche la formazione di epulidi, ovvero tessuto gengivale in eccesso.

Potrebbe aumentare il reflusso gastro-esofageo, il bruciore gastrico o pirosi, mentre avviene una riduzione della motilità gastrica. Ad esempio, questa “lentezza” è caratteristica soprattutto nei giorni prima il travaglio e il parto, accentuandosi esattamente in queste ultime fasi della gestazione.

Vi è una riduzione dell’assorbimento a livello intestinale, mentre aumenta incredibilmente la capacità di assorbire il ferro. Spesso, a livello del colon si verifica una riduzione del tono e della motilità, con aumento dell’ assorbimento di acqua e sodio.

La stitichezza è una delle situazioni più frequenti nella gravidanza. Non si hanno modifiche della funzionalità epatica, mentre particolare è la tendenza delle gravide formazione di calcoli biliari, probabilmente associata ad una colecisti tendenzialmente ipotonica.