Quasi più nessuno aspetta il momento del parto per scoprire se il futuro nascituro sarà un maschietto o una femminuccia. Eppure, la tradizione persiste. Basti pensare alla showgirl Ilary Blasi la quale, incinta del terzo figlio, ha deciso, in accordo col marito Francesco Totti, di non voler sapere il sesso del nascituro. Come la famiglia romana sono tante altre quelle che contano ancora sull’effetto sorpresa ma, con tutti i progressi fatti dalla scienza, ha ancora senso non farsi dire il sesso del bambino? Forse sì, e noi vi diamo tre validi ragioni.
1. Una sorpresa per tutti, non solo per mamma e papà
Sempre più frequentemente si conosce non solo il sesso del bambino, ma anche il futuro nome, che viene comunicato mesi e mesi prima della nascita. Il non sapere sarà una sorpresa per tutti, non solo per i genitori, ma anche per parenti, amici e conoscenti, che resteranno in trepidante attesa fino all’ultimo.
Senza contare che sarà divertente scommettere per tutto l’arco dei nove mesi sul sesso del futuro bambino, creando magari simpatiche situazioni.
2. Come evitare gli stereotipi di genere
Sapere il sesso del bambino in anticipo significa avere regali esclusivamente di due colori: o rosa o celeste. Non saperlo spingerà gli altri a sbizzarrirsi con i doni e soprattutto con altri colori: bianco, verde, giallo, rosso e chi più ne ha più ne metta. Del resto c’è tutta una vita per riempire gli armadi di pochi e specifici colori!
3. Non sapere il sesso del bambino aiuta durante il parto
Secondo alcune comprovate ricerche americane, le donne che non sapevano il sesso del bambino, una volta giunte in sala parto erano ormai così curiose, da spingere con maggiore vigore proprio per sapere al più presto la verità. Insomma, un motivo più che valido per non farsi dire il sesso del bambino!
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