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Gli energy drink e gli effetti (negativi) che hanno sui bambini

Qui al sud, dove abito con la mia famiglia, il bel tempo ci ha praticamente graziati fino a un paio di settimane fa e l’estate è stata più che generosa, regalandoci belle giornate da passare all’aperto anche in autunno inoltrato. Ebbene è proprio durante una domenica mattina, mentre a mia volta ero in giro con marito e figli, che mi imbatto in un’allegra famigliola a passeggio per i giardini: papà, mamma e due bambini che se ne andavano in giro chiacchierando, sorridendo e sorseggiando degli inconfondibili energy drink con tanto di cannuccia!

Lì per lì, la cosa mi è sembrata strana, ma semplicemente perché io stessa ho sempre avuto dei preconcetti verso questo tipo di bevande. Diciamo pure che ho una specie di timore ad assumerle io stessa che sono un adulta, figuriamoci a somministrarle ai miei piccoli! Fatto sta che mi è montata una certa curiosità sull’argomento bevande energetiche, e mi sono messa in moto per saperne di più.

Ho scoperto che, certo, sono utili magari ad uno sportivo che vuole avere quell’attimino di sprint in più. Posso anche scagionare lo studente che sotto esame ne ha bisogno per affrontare le ore piccole a cui lo studio lo costringe. Ma sicuramente, darne ai bambini è propriamente da incoscienti.

Sono bevande a basa di caffeina e di chissà quali altri ingredienti, coloranti e gas che li rendono delle vere e proprie bombe al veleno per i nostri figli. E già, perché non è necessario essere un esperto per capire che tali sostanze provocano dei sintomi come ipereccitazione, tachicardia e addirittura in caso di abuso, convulsioni!

Qui, fortunatamente non sono molto diffuse, ma in alcuni paesi in cui mode e consumismo la fanno da padrone, sorseggiare un energy drink è diventato normale come fare merenda con un succo di frutta! Roba da matti, vero? Su Foodgim, il nuovo social network dedicato al settore agroalimentare, il caso ha sollevato un vero e proprio polverone: l’American Heart Association ha denunciato i letali effetti di queste bibite sui bambini, ovvero avvelenamento o problemi cardiaci e neurologici.

La stessa associazione raccomanda ai genitori di non lasciare che i loro figli assumano energy drink al di sotto dei dodici anni, perché per essere vittima di un avvelenamento da caffeina ad un bambino bastano 12 mg per chilogrammo di peso. Dosi potenzialmente presenti in ognuno dei drink in commercio oggi.

Una sola lattina di bibita energetica, contiene il quantitativo di caffeina che c’è in sei caffè espresso. Ora la domanda è: voi, li dareste ai vostri figli? Sicuramente mamme, a questa domanda avete risposto di no, dunque, armiamoci di spremiagrumi e giù via con le spremute e i centrifugati di frutta che oltre ad essere ricchi di vitamine, tra i tanti benefici offrono una protezione in più addirittura contro i tumori. Mica male!