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Gli adolescenti gentili hanno voti più alti a scuola

La gentilezza aiuta gli adolescenti ad ottenere migliori risultati scolastici. Gli studiosi suggeriscono ai genitori di non ossessionare i propri figli con i voti e le attività extrascolastiche se questo tipo di ambizione va a scapito delle competenze sociali e della gentilezza. In questi ultimi anni si è diffusa la convinzione che i nostri bambini dovrebbero seguire tanti corsi extrascolastici: musica, sport, iniziative educative, concorsi di bellezza, ecc… per non essere da meno dei coetanei. Una ricerca dell’Arizona University però mette in dubbio il “buonsenso” di tanta pressione.

Quando i genitori enfatizzano le conquiste dei bambini più della compassione e della moralità negli anni formativi seminano le fondamenta dello stress e di uno scarso benessere“, ha dichiarato la coautrice dello studio Suniya Luthar sul portale dell’Università dell’Arizona.

I ricercatori hanno cercato di capire se ci fossero differenze nel modo in cui i ragazzi si comportavano a livello psicologico o accademico a seconda delle valutazioni dei genitori e hanno potuto riscontrare che la maggior parte dei ragazzi che vengono seguiti con gentilezza e passione hanno un atteggiamento più positivo e ottengono più risultati.

La ricerca ha sottolineato anche l’importanza per i ragazzi di essere fortemente connessi a una rete sociale, mentre dipendere troppo dal giudizio altrui può minare la loro autostima e creare ansia e stress. Hanno bisogno della loro libertà e di sentirsi lusingati e sostenuti, altrimenti potrebbero insorgere problemi come la depressione.

Secondo Marisa Giorgetti, ricercatore di Psicologia, il concetto chiave è esserci. Che cosa significa? “Il genitore deve offrire al figlio un sostegno emotivo alla sua fatica, mostrare comprensione e aiutarlo a sviluppare il senso di responsabilità e la capacità di applicarsi“, spiega la psicologa.

La chiave per il successo scolastico dei ragazzi sembra essere quella di trovare un compromesso e lasciargli vivere la loro vita senza troppe pressioni, dandogli fiducia. Questo però non significa che ogni tanto non si debba usare il pugno duro.