È nato prima del tempo, aveva fretta di conoscere il mondo o a causa di complicanze poco importa. È nato prima, ma non è pronto a cavarsela da solo. Ha bisogno di cure speciali e i medici lo mettono, per il suo bene, in una incubatrice, piccola scatola di vetro da cui appare ancora più piccolo di quanto sia. Succede ad ogni bimbo prematuro: avrebbe bisogno di tutto l’affetto e il calore della mamma, ma ne viene allontanato perchè le funzioni vitali vanno tenute sotto controllo. Poche visite, qualche ora al giorno. Ora, però le cose sono cambiate.
È stato firmato lo scorso 12 maaggio il Manifesto per l’ingresso dei genitori 24 ore su 24 in Terapia intensiva neonatale. Il documento, sottoscritto dal Ministero della Salute, dall’associazione Vivere onlus e dalla Società italiana di neonatologia, è stato siglato in occasione della Prima conferenza nazionale per la promozione e il sostegno dell’allattamento al seno. Proprio per favorire l’allattamento, viene data via libera alle visite dei genitori, soprattutto della mamma, nei reparti dove sono ricoveati i neonati prematuri.
Oltre ai risaputi benefici dell’allattamento, secondo le ultime scoperte, anche la voce e il battito del cuore materni rappesentano un toccasana efficace per i cuccioli nati troppo presto, addirittura la Samsung ha creato una App che consente di ascoltari all’interno dell’incubatrice. Quindi, prese tutte le precauzioni del caso, la presenza fisica di mamma e papà è importante e va promossa e facilitata.