Febbre neonati: quando preoccuparsi
L’inverno, specialmente per i bambini, può rivelarsi un grande nemico. Specie nelle giornate più fredde e rigide, complici le temperature basse o lo sbalzo termico tra ambiente interni ed esterni, i più piccoli corrono il rischio di ammalarsi. La febbre, nei neonati, è sempre motivo di grande preoccupazione per i genitori: ma come capire se i figli rischiano un’infezione più grave?
Lo studio dei ricercatori
A rispondere a questa domanda ci ha pensato un gruppo di ricercatori statunitensi. Il team ha infatti condotto uno studio che ha evidenziato come sia necessario valutare tre parametri per individuare i neonati con febbre a rischio di infezione batterica grave.
Il Febrile Infant Working Group della Pecarn (Pediatric Emergency Care Applied Research Network) ha sviluppato una regola di prevenzione basata sull’analisi delle urine, sul conteggio assoluto del neutrofilo (Anc) e sulla valutazione della procalcitonina.
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Lo studio
Lo studio ha preso come riferimento ben 1.821 bambini di età media di 36 giorni. Tutti gli infanti, ovviamente, presentavano febbre. Gli studiosi americani hanno evidenziato un’infezione batterica grave in 170 neonati – pari al 9,3% – 151 con una infezione del tratto urinario, 16 con infezioni batteriche concomitanti e 10 con meningite batterica.
Il team di esperti, tuttavia, auspica ulteriori conferme che possano approfondire la loro analisi, prima di riproporre il test su larga scala.
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Le parole dell’esperto
È importante sottolineare che la norma non richiede dati dal fluido celebro-spinale, ottenuto con punture lombari. Inoltre, la regola è semplice e utilizza variabili oggettive, semplificando l’implementazione
ha fatto sapere un membro del team a Jama Pediatrics, aggiungendo:
Una volta convalidata su una coorte indipendente, l’applicazione clinica di questa regola ha il potenziale di ridurre inutili punture lombari, somministrazione di antibiotici e ospedalizzazioni.