L’ingresso alla scuola primaria è un passaggio importante nella vita del bambino. Mettiamoci nei suoi panni: il bimbo passa da anni di giochi e spensieratezza ad un ambiente tutto nuovo. Alla scuola primaria, infatti, i momenti dedicati al gioco diminuiscono drasticamente; gli alunni sono costretti a stare seduti per tante ore al giorno e ad ubbidire ad una maestra che potrebbe non essere dolce e amorevole come l’insegnante della scuola materna. Inoltre, alla scuola primaria non si può parlare e ci si può muovere solamente chiedendo il permesso. Al contrario, voi come vi sentireste?
La prescolarizzazione consiste nell’anticipare l’acquisizione delle competenze scolastiche: il bambino accede alla prima classe della scuola primaria sapendo già leggere e scrivere. Per questo motivo durante l’ultimo anno della scuola materna vengono svolti esercizi e giochi che preparano i bambini al passo successivo.
In realtà i bambini prescolarizzati potrebbero sperimentare alcuni disagi. A lungo andare i bambini potrebbero provare senso di inferiorità, inadeguatezza e ansia. Vediamo le motivazioni.
Cos’è il gioco libero? Quali sono gli effetti del gioco libero? Il gioco libero è un’attività spontanea del bambino in cui è proprio il piccolo a decidere, in base a quella che è la sua volontà e quelli che sono i desideri. Il bambino che gioca liberamente sperimenta la propria creatività. Nel gioco libero il bambino ha un ruolo attivo: è lui che decide cosa fare con i suoi giochi e stabilisce liberamente e autonomamente le regole.
Osservando un bambino che sta giocando liberamente è possibile capirne le caratteristiche e i tratti psicologici.
Esistono molte teorie riguardanti l’importanza del gioco nel bambino. Quella più nota sembra essere quella dello psicologo statunitense Jerome Bruner. Il gioco, secondo Bruner, è un mezzo con il quale il bambino sperimenta la propria capacità di adattamento al mondo esterno e la capacità di risolvere problemi.
Il bambino che riscontra una difficoltà durante il gioco è ancor più motivato ad affrontarla e risolverla; è coinvolto e sviluppa competenze che gli saranno utili. Giocare liberamente insegna ai bambini a relazionarsi con gli altri, sviluppando una prima forma di comportamento sociale.
Il bambino che ha giocato poco nella sua infanzia potrebbe sviluppare disturbi di ansia dovuti alle pressioni subite e alla richiesta di prestazioni elevate.
In conclusione, come già anticipato, il gioco è un modo per sperimentare il mondo, per imparare a conoscerlo. Insegna a conoscere gli altri e se stessi. Al gioco va dedicato il giusto tempo nei primi anni di vita del bambino.