educazione dei figli

Educare i figli all’insuccesso insegnando loro che fallire è possibile

Educare i figli all’insuccesso e accettare le loro sconfitte

Sempre più spesso i genitori vogliono figli perfetti, in grado di non sbagliare nulla, di raggiungere la perfezione e non deludere le aspettative di mamma e papà. I ragazzi crescono con l’idea di dover essere perfetti, impeccabili e di non poter sbagliare. La realtà però è un’altra: tante volte nella vita si inciampa, si sbaglia e si fallisce, e bisogna essere pronti a questo. I genitori devono educare i figli all’insuccesso, spiegando loro che non è importante non fallire mai. Allo stesso modo devono insegnare ai figli a rialzarsi e farlo più forti di prima. La verità però è che sempre più genitori vogliono figli perfetti e li “educano” a non sbagliare mai.

Scuola e famiglia: la rottura della collaborazione

Il modello educativo di sempre più genitori ha fatto sì che negli ultimi anni ci fosse una netta spaccatura tra la scuola e le famiglie. Se il bambino viene rimproverato, le mamme e i papà non perdono tempo e si recano a scuola a protestare con gli insegnanti. I genitori non accettano le sconfitte dei figli, così se un ragazzo esce dalle medie con un voto bellissimo quale il 9, la famiglia porta gli insegnanti in Tribunale perché vuole un 10.

Se tutto ciò non bastasse, tanti sono anche quei genitori che per un brutto voto o una nota ai figli si recano a scuola e picchiano gli insegnanti. Nei decenni passati la scuola era vista con un’alleata della famiglia, alla pari nel processo educativo del bambino. Teoricamente lo è ancora, perché è proprio grazie agli insegnanti che lavorano al fianco della famiglia che il bambino impara a socializzare e a comportarsi. Tanti genitori però non sopportano l’idea che loro figlio possa fallire, così quando gli insegnanti puniscono o non danno al ragazzo il voto che la famiglia avrebbe voluto, si sentono in dovere di dire la propria, spesso anche utilizzando la violenza. La stessa cosa avviene nel contesto sportivo: se l’allenatore non fa giocare il proprio figlio o l’arbitro lo ammonisce, tanti genitori pensano di poter e dover risolvere il tutto utilizzando la violenza.

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L’educazione dei figli ha portato i ragazzi all’idea di non poter fallire

Il ragazzo cresce così con l’idea di non poter sbagliare, di dover sempre essere perfetto. Si arriva così a compiere gesti estremi, come quello di Giada, la giovane ragazza di Napoli che il giorno in cui secondo la famiglia avrebbe dovuto discutere la tesi si è gettata giù dal tetto dell’Università. Perché Giada gli esami non li aveva finiti, Giada dall’università si era ritirata, ma non aveva il coraggio di affrontare la situazione per paura di deludere i suoi genitori.

Educazione figli: accettare l’insuccesso come normale scorrere della vita

I genitori devono innanzitutto restituire la debita importanza alle agenzie di educazione, come la scuola e il contesto sportivo. Bisogna far comprendere ai ragazzi, ma prima di tutto lo devono comprendere proprio i genitori, che si può prendere un brutto voto a scuola come si può rimanere in panchina per 90 minuti. Questo non deve spingere i genitori a picchiare l’insegnante o l’allenatore come non deve spingere il ragazzo a sentirsi un fallito.

Capiterà che i figli falliranno, come dev’essere successo anche ai genitori nel corso della vita. Capiterà, e non solamente una volta. Ci saranno momenti difficili, insuccessi e delusioni. Ma il cardine dell’educazione dev’essere proprio quello di spiegare ai propri figli che nella vita si può fallire, si fallirà senza alcun dubbio prima o poi, ma bisogna accettare le conseguenze della caduta, rialzarsi e continuare il proprio cammino. Genitori che cercano di plasmare figli perfetti non ottengono di certo solo soddisfazioni, ma solamente incapacità da parte dei ragazzi di gestire le delusioni.

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Come educare i figli a gestire le delusioni

I primi a dover imparare ad accettare le sconfitte dei figli sono propri i genitori. Mamma e papà devono comprendere che il bambino non può e non deve essere perfetto, perché ciò è impossibile. Bisogna quindi accettare le cadute dei propri figli: solo dopo aver compreso che i nostri ragazzi possono sbagliare si può educare loro all’insuccesso. Bisogna piegare ai propri bambini che è possibile prendere un brutto voto se non si è studiato abbastanza o rimanere fuori dalle scelte dell’allenatore se non ci si è allenati bene. Il bambino deve capire che se è arrivato un brutto voto, un rimprovero dall’insegnante o una panchina, non è una sconfitta: l’importante è studiare, comportarsi o allenarsi meglio per la volta successiva.

Bisogna poi imparare a valorizzare i propri ragazzi: spesso i figli non danno il meglio in ciò che fanno perché non è ciò che vorrebbero fare. Tanti ragazzi iniziano un percorso di scuola o di sport per far felici i genitori. Ogni persona ha una propria inclinazione ed è giusto che ognuno segua la sua, senza pensare a ciò che invece vorrebbe chi è al suo fianco. Solamente così si può dare il meglio in ciò che si fa.