Tra i vari problemi che possono insorgere in gravidanza, troviamo la mitica triade: cistite, vaginite, candida. Questi tre disturbi possono interessare la donna in attesa sia singolarmente che correlati tra loro. Ma vediamo nello specifico cosa sono, come si presentano, perché colpiscono e come evitarli e curarli. La cistite nello specifico, è un’infezione delle vie urinarie basse, interessa perciò vescica e uretra. Se non trattata nel modo appropriato questa infezione può risalire fino al rene, dando anche seri problemi.
I sintomi della cistite sono un bruciore intenso all’atto di urinare e la sensazione di non essere riuscite a svuotare la vescica completamente. Perciò lo stimolo di fare la pipì sembra essere continuo e implacabile. In gravidanza, la cistite insorge perché il feto, man mano che aumenta di peso preme sull’apparato urinario, favorendo il ristagno di urina, il quale è causa di infezioni. Lo stesso accade se, in caso di minzione frequente, si cerca di trattenersi dall’andare in bagno.
Questo disturbo viene spesso associato a parto prematuro e rottura della membrana amniotica. Se si sospetta di soffrire di cistite il primo passo da fare è quello di rivolgersi assolutamente al proprio medico che disporrà un esame delle urine e potrà dare una cura appropriata e risolutiva.
In caso di cistite è importante consumare molta frutta e verdura, yogurt, carni bianche e riso. Bisogna invece evitare bevande come il caffè e il latte vaccino. E’ importante non confondere il bruciore della cistite con il prurito portato dalla candida. La candidosi è un infezione dovuta da un fungo che può essere presente in vagina innocuo, ma che a condizioni favorevoli, può dare fastidi.
La candida provoca bruciori, perdite, irritazioni e prurito. Per riconoscere le perdite dovute a candida basta osservare le secrezioni che hanno un colore biancastro, una consistenza simile al latte cagliato e odore di lievito. La candida viene curata con l’ausilio di creme e ovuli, ma soprattutto controllando l’alimentazione. Essendo un fungo, evitare di assumere molti zuccheri, che altrimenti lo farebbero proliferare velocemente.
Inoltre è opportuno evitare di mangiare cibi contenenti lievito per lo stesso motivo, dunque niente pane, niente alcool e niente formaggi stagionati. Per ultima ma non meno…scocciante, abbiamo la vaginite, la quale altro non è che un’alterazione dell’acidità della vagina, con la conseguenza di una maggiore esposizione alle infezioni.
I sintomi della vaginite sono: prurito intimo e secrezioni, a volte anche piccole perdite ematiche e bruciore durante la minzione e rapporti sessuali. Le donne in gravidanza possono contrarla nella forma batterica e favorire il parto prematuro o sottopeso del neonato. Se si ha il sospetto di vaginosi, è bene rivolgersi subito al ginecologo che effettuerà alcuni esami e darà la cura appropriata.
Bisogna dire che è importante sottoporsi soprattutto ai controlli di routine, perché spesso questo disturbo è asintomatico e può degenerare e diventare pericoloso. Infatti l’infezione può arrivare molto in profondità diventando una malattia infiammatoria pelvica e può interessare addirittura l’utero e le tube di Falloppio.