foto pianto

Disturbi del sonno: quando il neonato si sveglia piangendo

Disturbi del sonno: quando il neonato si sveglia piangendo

Chiedersi come mai il neonato si sveglia piangendo è una delle prime domande che ogni neo genitore si pone. Succede, infatti, a molti bambini di svegliarsi di notte strillando. Le motivazioni di un bimbo che piange o dell’eventualità in cui un neonato non dorme possono essere più di una e non sempre rappresentano disturbi del sonno. Vediamole insieme!

Sonno neonato

Il bambino alla nascita non ha ancora sperimentato il suo ritmo biologico ed è questo uno dei motivi per cui il piccolo ha disturbi del sonno. È importante sottolineare che i neonati hanno una concezione dello spazio-tempo molto differente da noi adulti. I bambini non sanno che cos’è l’orologio o l’orario, hanno un’idea di spazio legato esclusivamente alla mamma. Il ritmo della loro crescita è strettamente correlato ai ritmi della natura che ondeggiano con picchi verso l’alto e verso il basso. La natura segue questo ritmo dalla notte dei tempi, segnando le stagioni, il giorno e la notte, il sonno e la veglia. Il bambino impara questo ondeggiare ascoltando il battito del cuore della mamma quando è nella pancia e l’essere cullato tra le braccia dei genitori quando nasce. Questo è l’unico ritmo che lo rassicura e che scandisce i suoi momenti e movimenti. E’ normale, quindi, che più è piccolo e più la notte è fatta di riposo e risvegli. Più cresce e più si avvicinerà al ritmo di noi adulti.

neonato che piange

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Disturbi del sonno

Il sonno, a seconda del bambino può essere differente, proprio come succede a noi grandi. Ad esempio, ci può essere il bambino che piange o il bambino che urla quando si sveglia. I genitori, solitamente all’inizio si spaventano per i bambini che piangono e pensano che il loro piccolo abbia qualche particolare disturbo del sonno. In realtà, un bimbo che piange vuole comunicare qualcosa alla sua mamma. Il pianto è l’unica forma di comunicazione che il bambino usa per esprimere bisogni primari. Ad esempio: fame, sete, problemi di evacuazione, caldo, dolore o bisogno di coccole.

Neonato si sveglia piangendo disperato

È rilevante capire quali sono i momenti in cui il neonato si sveglia disperato. Esiste nel sonno una fase REM (rapid eye movement) e una non REM. Nel sonno non REM c’è un rilassamento totale di tutti i muscoli, nella fase REM, invece, il sistema nervoso si attiva. I bambini escono ed entrano facilmente in queste due fasi, passando da un sonno più profondo a quello più leggero. In questi passaggi possono ridere, fare smorfie, piangere, urlare nel sonno o fare scatti nel sonno. Tutto ciò è un fenomeno naturale dei neonati e non rappresenta un disturbo del sonno che può apparire, invece, se i bambini sono più grandi. Il Pavor Nocturnus, invece, è un terrore notturno che può presentarsi nei bambini tra i 2 e i 12 anni.

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Capita spesso che la sera i neonati abbiano un pianto disperato e non riescano a prendere sonno nonostante la stanchezza. Oppure, bambini che prendono improvvisamente sonno da soli. Il sonno improvviso può essere dovuto a tanta attività assimilata durante il giorno. È importante tener presente che, alla sera tutti noi, compresi i bambini, cerchiamo di scaricare tutte le emozioni vissute durante il giorno. A maggior ragione, le mamme che allattano passano con il proprio latte tutto il nutrimento non solo alimentare, ma anche emozionale. Se la mamma durante il giorno si è stressata o arrabbiata, è del tutto naturale che i piccoli possano faticare ad addormentarsi o svegliarsi piangendo.

C’è una stretta correlazione fra i neonati che non dormono e le emozioni. Il bambino sarà in grado di rilassarsi solo se entrambi i genitori lo avranno fatto rilassare. Non è possibile avere fretta che il piccolo capisca di tranquillizzarsi se mamma e papà non lo fanno. La fase di addormentamento nei neonati è molto delicata, perché si deve abbandonare all’ignoto, proprio come una piccola morte. Se papà e mamma trasmettono fiducia e amore con il contatto pian piano il piccolo lo percepisce e dormirà tranquillo.

Neonato sonno agitato cause

Quando il neonato si sveglia piangendo è bene accertarsi che non abbia fame. È opportuno contare le ore che sono trascorse dall’ultima poppata, poiché in questo caso il pianto è collegato al bisogno di nutrimento e al calore materno. Il pianto nel sonno, a volte è collegato a un suo affaticamento del respiro. Se il neonato che piange ha il nasino chiuso è bene abituarsi a fare dei lavaggi nasali durante la giornata. Altri bambini, dopo l’ultima poppata si addormentano senza aver fatto il ruttino e si svegliano con un pianto disperato proprio perché faticano a digerire. Altre volte, il bambino che piange ha bisogno delicatamente di cambiare posizione. È bene accertarsi anche che il piccolo non abbia il pannolino sporco, in quanto anche l’igiene nel sonno lo aiuta a dormire meglio perché si sente pulito. Altra importante osservazione è toccare il suo collo vicino alla schiena per sentire se il neonato non abbia caldo e stia sudando. Infine, osservare se mentre piange alza le gambe e in quel caso fare dei massaggi circolari sul pancino per aiutarlo ad espellere l’aria.

camomilla neonati

Disturbo del sonno rimedi

Esistono in commercio delle camomille per neonati, non zuccherate contenenti melissa, tiglio e camomilla utili se il bambino è nervoso o fatica ad addormentarsi. Ci sono anche camomille con l’aggiunta di finocchio utili se disturbano il sonno in caso di coliche. Le tisane ricordiamo non vanno mai zuccherate. Alcuni pediatri consigliano qualche goccia di melatonina ai neonati per aiutarli a riposare meglio. Se non ci sono particolari disturbi è preferibile utilizzare la melatonina dopo i 2 anni di vita del bambino. Nei primi mesi il piccolo ha in circolo la melatonina della mamma. Dal terzo mese in poi inizia a secernere la sua, per questo qualche neonato di 4 mesi si sveglia piangendo. Sta imparando il suo ritmo.

Il neonato, rilassandosi fra le braccia della mamma, può addormentarsi immediatamente. La mamma non dovrebbe allarmarsi subito, ma abituarsi ai ritmi e ai tempi fisiologici del piccolo, in quanto non esiste una terapia del sonno uguale per tutti. Le mamme dovrebbero cercare di attaccare al seno o dare il biberon mantenendo un atteggiamento positivo con pensieri di amore, gioia e tenerezza. Lo scambio di sorrisi e di sguardi sereni aiuterà entrambi a unirsi, a capirsi e a rasserenare il momento della nanna anche da un eventuale risveglio con pianti o urla.