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Dispositivo di allattamento supplementare: a cosa serve e come funziona

Dispositivo di allattamento supplementare

Un buon andamento dell’allattamento al seno dipende senza dubbio da molteplici fattori di natura fisica e psicologica, che riguardano sia la mamma che il bambino. È quindi il frutto di un faticoso lavoro di coppia che, in quanto tale, può talvolta presentare delle difficoltà. In alcune particolari situazioni può essere utile utilizzare un Dispositivo di Allattamento Supplementare o DAS. Vediamo insieme di cosa si tratta!

Che cos’è il DAS?

È un dispositivo che consente al neonato di ricevere un’integrazione di latte (materno o in formula) mentre poppa al seno. L’aggiunta viene messa in un contenitore di plastica molle o rigida appeso al collo della mamma con una cordicella, oppure fissato ai vestiti e viene erogata gradualmente al bambino attraverso un tubicino sottile che sporge per circa mezzo centimetro oltre il capezzolo.

Le diverse tipologie di DAS

Esistono tipi differenti di dispositivi, con caratteristiche diverse. Alcuni modelli hanno due tubicini, dando così alla madre la possibilità di fissarli ai due seni prima di iniziare la poppata, in modo da passare facilmente da uno all’altro seno nel corso del pasto, senza far innervosire il bambino. Altri modelli offrono tubicini assortiti di diverso diametro in modo che si possa scegliere quello che si preferisce; più largo è il diametro, più elevato sarà il flusso di latte che raggiunge la bocca del bambino. La scelta di quale usare dipende ovviamente dall’efficacia della suzione del neonato e/o dalla sua necessità di ricevere integrazioni.

Ci sono diverse situazioni in cui può essere necessario utilizzare un “Dispositivo di Allattamento supplementare”. Scopriamole insieme!

Suzione al seno inefficace o rifiuto del seno

L’utilizzo del Dispositivo di Allattamento Supplementare può essere indicato in caso di suzione inefficace del neonato: poiché inghiottire lo induce fisiologicamente a succhiare, il DAS gli permette di attaccarsi al seno materno e lo aiuta a migliorare una suzione inizialmente debole o scorretta, mentre contemporaneamente riceve l’integrazione di latte di cui ha bisogno. Al neonato arrivano piccoli quantitativi di latte in maniera continua, ma nello stesso tempo viene spinto a poppare efficacemente per riceverne altro. Quando il bambino comincia a succhiare con più energia, riceverà quindi più latte anche dal seno, incrementando la produzione materna. Se il bambino rifiuta il seno, può essere indicato attaccare il tubicino del DAS al polpastrello del dito indice della mamma, introducendolo nella bocca del neonato con l’unghia rivolta verso la lingua, in modo da rieducare la posizione di quest’ultima.

Le motivazioni alla base di una suzione inefficace possono essere le più disparate; talvolta il problema è causato da un’introduzione precoce (entro il primo mese) del biberon. Quest’ultimo infatti interferisce con l’allattamento al seno e contribuisce a confondere il bambino in merito alla giusta modalità di suzione. Mentre con il biberon il neonato riceve il latte “a caduta”, al seno deve sforzarsi per coordinare attivamente tutti i muscoli della bocca e stimolare la fuoriuscita del latte. Per questo è molto più semplice disabituare un neonato a poppare dal seno, piuttosto che dal biberon. Se però una mamma è motivata e desidera fortemente ripristinare o iniziare un allattamento esclusivo, il DAS può essere un’opzione valida per aiutare la transizione del bambino al seno, fornendogli una ricompensa immediata non appena vi si attacca.

Prematurità e malattia del neonato

Il DAS può essere utile anche per bambini prematuri, che possono così stare a stretto contatto con la loro mamma, imparando a poppare dal seno con maggiore efficacia ed allo stesso tempo ricevere tutto il nutrimento necessario alla loro crescita e maturazione. Con la giusta pazienza, anche neonati con deficit neurologici, sindrome di Down, problemi cardiaci o malformazioni del palato possono trarre beneficio dall’utilizzo del DAS; in tal caso, a mano a mano che il bambino matura ed accresce la sua forza e coordinazione, l’allattamento diverrà più semplice! In questi casi, in cui le aggiunte devono essere somministrate per periodi lunghi (settimane o mesi), il DAS costituisce quindi un’ottima alternativa al biberon!

Interventi chirurgici al seno

Un’altra situazione che può richiedere l’utilizzo del DAS è quando il quantitativo di latte prodotto dal seno della mamma non risulta sufficiente a soddisfare le esigenze del neonato. Per esempio a seguito della recisione di alcuni dotti lattiferi durante un intervento chirurgico al seno ; in questo caso la capacità del latte di raggiungere il capezzolo può essere ridotta e ciò può incidere sul quantitativo che il bambino riceve. Un DAS può essere un ottimo modo per somministrare a quest’ultimo l’integrazione alimentare di cui ha bisogno, senza però dover smettere di allattare.

Lattazione indotta o rilattazione

Talvolta può essere necessario ricostituire la produzione iniziale di latte materno che è diminuita o è stata interrotta per settimane o mesi di scarso o nessun allattamento, oppure può presentarsi il desiderio di allattare per una mamma che ha adottato un bambino. E’ possibile stimolare il corpo di una donna a produrre latte anche se non ha avuto un recente parto o gravidanza. In questi casi, se abbinato ad altri interventi, il DAS può venire in aiuto.

Alcune semplici regole da ricordare

Il diametro dei tubicini e la posizione del contenitore determinano la velocità con la quale l’integrazione di latte fluisce verso il bambino. Quando il diametro è largo o il contenitore è collocato in alto rispetto al corpo della mamma, il flusso è più veloce. Più il contenitore è abbassato più per il bambino sarà faticoso assumere l’integrazione.

Assicurarsi che il neonato sia attaccato correttamente al seno e che non si limiti a ciucciare il capezzolo. In quel caso non sta poppando efficacemente e sta solo imparando a succhiare dal tubicino.

Attaccare il tubicino sotto il seno materno, estendendolo per mezzo cm sotto e oltre il capezzolo. In questo modo esso sarà a contatto con la lingua del neonato.

Fissare il tubicino al seno con un cerotto, non troppo vicino al capezzolo, ma all’esterno dell’areola, per evitare di interferire con l’attacco del bambino al seno e/o irritare la pelle della mamma, molto sensibile in quella zona.

Il DAS è progettato in modo che non appena il bambino comincia a poppare più efficacemente, prende meno integrazione. Alcuni bambini si svezzano dal dispositivo in maniera automatica, altri hanno bisogno di un aiuto. In quest’ultimo caso la mamma può incoraggiare questo processo, utilizzando tubicini di diametro inferiore o diminuendo la quantità di aggiunta da somministrare al bambino, situata nel contenitore. In questo modo egli sarà spinto a poppare in modo più vigoroso, con una minore ricompensa.

Se si decide di usare il DAS, può essere comunque utile rivolgersi ad una consulente dell’allattamento per ottenere preziosi suggerimenti sul suo impiego e valutare insieme i progressi del bambino.