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Dieci cose da sapere sulle adozioni a distanza

Sono molte le associazioni, soprattutto Onlus, che propongono di aiutare economicamente bambini e ragazzi per consentire loro di rimanere nell’ambiente familiare in cui sono nati e vivono, riuscendo a curarsi, studiare ed avere l’opportunità di crearsi un futuro, uscendo da una situazione di sottosviluppo. Stiamo parlando delle adozioni a distanza. Vediamo in questi dieci punti cosa c’è da sapere su questa forma di sostegno.

1) Generalmente le adozioni a distanza si distinguono a seconda delle peculiarità del beneficiario che può essere un bambino, una persona adulta, un nucleo familiare o una piccola comunità.

2) Non hanno valenza giuridica; la loro missione è quella di aiutare economicamente il o i beneficiari, all’interno di un progetto, che può essere scolastico, di promozione professionale, sanitario.

3) I Paesi beneficiari coinvolti sono principalmente quelli del Sud del mondo, quindi Africa, Asia, e Sud America, spesso dilaniati da conflitti bellici.

4) Per evitare truffe è importante selezionare con attenzione l’ente o l’associazione cui affidarci. A tal proposito la Direzione Generale per il Terzo Settore del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato, di recente, le Linee Guida per il sostegno a distanza, al fine di riunire in un elenco enti ed organizzazioni riconosciuti a livello internazionale.

5) Altro elemento importante per valutare la serietà dei promotori del progetto, è questo: l’adozione a distanza consente di ricevere periodicamente report con gli aggiornamenti relativi il progetto finanziato e sulla distribuzione dei fondi raccolti. Di solito l’80% di questi soldi viene destinato al beneficiario, il rimanente indirizzato alle spese dell’ente.

6) In caso di sostegno economico ad un bambino, il benefattore riceve periodicamente anche foto, disegni del piccolo, al fine di instaurare un rapporto affettivo. Alcune associazioni offrono la possibilità di andare ad incontrare il piccolo e vedere con i propri occhi la situazione in cui vive ed i miglioramenti
realizzati.

7) Anche il costo dell’adozione a distanza può variare in base al progetto: costruire un pozzo per una comunità ha un costo diverso rispetto al finanziamento per la realizzazione di un ospedale o l’educazione di un bambino. Possiamo affermare che la spesa mensile varia da sedici a trenta euro.

8) Per quanto concerne la durata, è importante sapere che non ci sono vincoli legali ed in qualsiasi momento, previa comunicazione all’ente di riferimento, è possibile interrompere la donazione.

9) Tra gli elementi di criticità vi sono coloro che sottolineano gli alti costi amministrativi: ad esempio la raccolta di foto e messaggi sono attività addebitate ai progetti, togliendo fondi alle varie iniziative. Sono costi che, spesso, non vengono registrati in dettaglio nei resoconti periodici dall’ente che, per abbattere i costi, riutilizza per più benefattori stessi materiali. Un altro aspetto negativo è riportato da coloro che ritengono questa, una forma di aiuto assistenziale che non promuove forme di sviluppo autonomo.

10) Tra i sostenitori, vi sono coloro che mettono in evidenza come questo sostegno a distanza permetta la realizzazione di progetti a lungo termine, altrimenti irrealizzabili. Inoltre è un modo coinvolgente per conoscere una realtà completamente diversa dalla nostra e che, forse, senza questo legame affettivo, non catturerebbe l’attenzione e l’aiuto di molte persone oggi coinvolte.

E’ sempre difficile valutare l’efficacia di aiuti quando si parla di vite umane, tutti i progetti hanno aspetti positivi ed elementi di criticità. Forse sta semplicemente a ciascuno di noi, secondo le proprie peculiarità, capire quale sia la “formula” migliore per collaborare alla cooperazione per una crescita globale, sicuramente del beneficiario ma anche del benefattore, per realizzare una casa più accogliente, educativa e rispettosa per tutti i “nostri” bambini del mondo.