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Diario della gravidanza, la tredicesima settimana

La mia prima bambina ha cominciato a camminare qualche giorno fa. Ho vissuto questo momento da tanti punti di vista: c’è stata la gioia di vedere lei crescere, naturalmente, e insieme c’è stato un sentirmi più libera di pensare alla mia seconda gravidanza. Ora che lei si fa più autonoma, sono più in sintonia con questo corpicino che sta crescendo a tutta velocità dentro di me.

Sono già alla tredicesima settimana di gravidanza: questo significa “secondo trimestre” e si traduce in “tempo che vola” senza sosta. Ancora la pancia non accenna a crescere e, comunque, non ho fretta di cominciare a prendere peso.

Se sono alla tredicesima settimana di gravidanza significa che al termine ne mancano ventisette o forse qualcuna in meno. Quando ho saputo di essere incinta e l’ho detto a mio marito, tra i tanti pensieri che abbiamo avuto c’è stata anche l’idea di trasferirci (sarebbe la terza volta in quattro anni), cambiare casa, cercarne una con una camera più grande per i bambini. Dentro di me pensavo: “c’è così tanto tempo ancora!” E invece le settimane girano come una ruota e pianificare il nostro futuro prossimo diventa un’urgenza.

Da un punto di vista medico, sono stata dalla mia dottoressa a farle vedere i risultati dei prelievi di routine (toxoplasmosi e citomegalovirus) e tutto è nella norma. Con lei ho un rapporto ambivalente, a volte rilassato, altre volte impacciato. Forse i ginecologi devono essere così, a pensarci bene: dal momento che le visite sono estremamente “intime”, c’è bisogno di mantenere un certo distacco professionale ancora più marcato rispetto agli esperti di altre discipline mediche.

Più o meno ogni sera, prima di cena, cerco di tenere per me qualche minuto, per concentrarmi e pensare a come sarà ricominciare ad occuparsi di un neonato: dove troverò le energie per i suoi strani ritmi di sonno e di veglia? L’allattamento andrà bene? Saprò capire il motivo del suo pianto? Se talvolta sono pensieri che mi agitano, sono anche certa che, dopo il primo figlio, entrambi i genitori sono più esperti e in un certo senso meno ansiosi, perché sanno cosa aspettarsi a grandi linee.

Certamente molto dipenderà dal carattere del piccolino, che ora è lungo tra i 6,5 e gli 8 centimetri. Mano a mano che passano i giorni ho sempre più desiderio di sentirlo muovere e di immaginare come e chi sarà…

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