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Diario della gravidanza, quindicesima settimana

Sono circondata da amiche che aspettano il primo o il secondo bambino. Ci raccontiamo sensazioni, tempi e desideri dell’attesa ed è molto bello condividere questi pensieri con persone che vivono la stessa situazione. Sarà una fase dovuta all’età, sarà il fatto che sono già mamma, ma il modo di vivere l’attesa del mio secondo bambino è molto diverso rispetto alla primogenita. Sono solo alla quindicesima settimana di gravidanza su quaranta e mi sembra che il piccolo debba nascere da un giorno all’altro.

Solo due anni fa, la gravidanza era una cosa che vivevo in modo molto riservato: avevo la tendenza a parlarne poco e a non entrare molto nei dettagli. Questa attesa, al contrario, è qualcosa che mi da argomenti non solo con le mie amiche in gravidanza, ma soprattutto con la mia famiglia e con le mamme che incontro in giro.

La novità di questa quindicesima settimana di gravidanza è che è uscita la “pancia”: una sera, quasi all’improvviso, mi sono accorta di essere rotonda. Era una forma che andava e veniva e non volevo fissarmici troppo. La conferma che, invece, la pancina c’era davvero è arrivata quando mio marito, chiacchierando con la nostra bambina di poco più di un anno, le ha detto “Vedi la pancia di mamma? Dentro c’è il tuo fratellino!”. Anche lui aveva notato questo cambiamento nel mio corpo.

Nonostante stia vivendo questa gravidanza piuttosto ravvicinata rispetto alla precedente, non ricordo davvero la sensazione del peso del pancione o la fatica degli ultimi tempi. E’ proprio vera la storia che le fatiche della gravidanza si dimenticano in un momento: la gioia di vedere il bambino è troppo grande! Direi che questo vale anche per l’evento del parto: ricordo solo i tanti, tantissimi momenti gioiosi. Le contrazioni le ho proprio scordate.

Leggo su diversi libri e siti che il piccolino a questa epoca è lungo dai 93 ai 104 millimetri e pesa circa 50 grammi. E’ pazzesco pensare che a questa “tenera” età, il bambino nell’utero sappia già succhiarsi il pollice e che il suo viso sia in gran parte già formato. Davvero un miracolo.

C’è chi mi chiede se mi sento il bambino “maschio” o “femmina”, se preferirei l’uno o l’altra. In effetti non ho proprio idea di chi e come sarà. Tra circa un mese lo sapremo, però, perché a fine dicembre abbiamo l’ecografia morfologica. Fino ad allora cercherò di non pensare alle varie ipotesi di nomi maschili e femminili…

Noto dei cambiamenti piuttosto importanti nei miei gusti alimentari: mi ciberei solo di pane e formaggio. Non apprezzo molto la carne, a differenza del mio solito, e gli altri cibi che mangio non mi danno soddisfazione e, siccome non ho avuto la toxoplasmosi ed è meglio che non la prenda proprio ora, non posso mangiare affettati, dei quali sono normalmente ghiotta. Parlerò di questo aspetto, che non ricordavo dalla prima gravidanza, insieme alla ginecologa e all’ostetrica, alla visita fissata tra qualche giorno.

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