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Diario della gravidanza, ventesima settimana

Ho superato la metà della gravidanza e sono ufficialmente nel quinto mese. La gravidanza è un argomento sempre più all’ordine del giorno nei dialoghi con famiglia, amici e conoscenti. A me piace molto parlarne, soprattutto per vedere che le sensazioni e le paure che posso avere io sono le stesse già vissute da molte, moltissime altre persone.

In questi giorni della ventesima settimana di gravidanza ho avuto l’opportunità di parlare con due amici che non vedevo da un po’: la prima, Carla, ha avuto da un anno circa la terza figlia; l’altro, Tommaso, da tre mesi, è babbo del secondo figlio.

E’ stato molto buffo e curioso sentire Carla dire che “con due figli dimezzi le ansie, i pensieri e le paure: è il numero 3 che genera l’entropia e il caos!” e, d’altro canto, ascoltare i racconti di Tommaso che mi diceva che lui e la moglie sono scombussolati perché non ricordavano cosa significasse cullare un bambino con le coliche o riabituarsi agli strani ritmi sonno-veglia di un neonato. Ognuno naturalmente vive la situazione in cui si trova e non posso dire che l’uno o l’altro abbiano gonfiato la loro esperienza: si tratta, appunto, di singole situazioni delle quali posso e devo far tesoro nell’attesa che nasca il fratello della mia prima bambina, che di nome si chiama Giovanna.

A proposito di nomi: non per noi, ma per i nostri amici, è scattato il famigerato “toto-nomi” per il nascituro. Quello di Giovanna l’abbiamo deciso forse una settimana prima che lei nascesse e per il secondo non ci abbiamo ancora pensato. I nostri amici hanno già fatto una classifica di quelli che a loro piacerebbero di più: Sofia, Noemi, Chiara, Giulia e Chiara oppure Davide, Lorenzo, Leonardo, Antonio e diversi altri. Più che di una rosa di nomi, come sempre accade, si tratta di un mini-catalogo che restringe appena gli elenchi che si trovano online o sui libri cartacei.

Dal punto di vista medico, ho fatto i soliti esami per verificare di non aver preso proprio ora che sono in gravidanza la toxoplasmosi e il citomegalovirus. Per fortuna sono negativi.

Questa mattina avrei dovuto essere visitata dalla mia ginecologa – sto facendo tutta la gravidanza tramite il Servizio Sanitario Nazionale e devo dire che mi sto trovando bene – ma purtroppo non era al lavoro causa influenza. La vedrò dunque dopo Natale. Il bambino o la bambina misura circa 14/16 centimetri di lunghezza e pesa circa 260 grammi. A questo punto sono davvero impaziente di vedere il mio piccolino/piccolina nell’ecografia morfologica fissata per la fine della prossima settimana e di cominciare a immaginarmi come sarà: maschio o femmina, se sta bene, se devo preoccuparmi di qualcosa per la sua salute oppure se tutto sta procedendo in modo positivo.

Intanto la mia pancina tondeggiante e io auguriamo a tutti e a tutte uno splendido Natale, specialmente ai più piccini!

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