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Diario della gravidanza, la ventiduesima settimana

Scrivo di ritorno dall’ecografia morfologica e sono ancora sottosopra. Il bambino sta bene ed è maschio. Lo abbiamo visto di faccia, di profilo, ne abbiamo percorso ogni centimetro visibile. Il dottore è stato molto scrupoloso e gentile, ci ha spiegato nel dettaglio ogni immagine del piccolino che sta crescendo nella mia pancia. Che emozione grande!

Questa ventiduesima settimana è lo sviluppo è buono ed in linea con l’epoca della gravidanza e sembra che tutto proceda nella norma. Rispetto alla morfologica che ho fatto per la mia primogenita Giovanna, quasi due anni fa, questa volta ero molto più dentro le cose: capivo meglio terminologia e immagini che venivano analizzate dalla strumentazione ecografica e riuscivo anche ad intuire il senso del tono del dottore.

Oltre all’analisi dello sviluppo degli organi interni e alla crescita degli arti e della testa, abbiamo visto anche alcune cose curiose: il movimento della lingua (simile agli scatti di una lucertola, ha detto il dottore) e addirittura lo sbattere delle palpebre. Tanti credono che i neonati aprano gli occhi solo una volta venuti al mondo, come i cuccioli di gatto, mentre invece compiono già i movimenti che faremo per tutta la vita.

Mio marito non è potuto venire insieme a me in occasione dell’ecografia morfologica: è rimasto a casa insieme alla nostra bambina, piena di tosse e raffreddore. Inizialmente mi è dispiaciuto non poter condividere con lui questo bel momento, ma tornando a casa devo dire che è stato molto emozionante potergli raccontare tutto quello che avevo visto e confermargli che, come tutti mi avevano detto fin dall’inizio della gravidanza e come avevo sognato un po’ di tempo fa, il bambino era maschio.

A questa fase della gravidanza è davvero facile e naturale pensare molto e spesso al bambino, immaginarne fattezze e carattere, a come si chiamerà e a come cambierà la nostra famiglia nel passare da 3 a 4. Qualche mia amica mi ha detto che non se la sente ancora di mettere in cantiere il secondo figlio perché non vorrebbe togliere affetto e attenzioni al primogenito. Finora non avevo capito completamente questo discorso, ma tornando dall’ecografia ho avuto l’immediatezza di intuire una vita in più nella nostra casetta e ho immaginato a come si coniugheranno le esigenze dei nostri due bambini nello stesso tempo che finora ho dedicato solo a Giovanna.

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