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Diario della gravidanza: la trentanovesima settimana

I giorni passano nella sensazione di vivere in un countdown: nel momento in cui scrivo, mancano 12 giorni al termine previsto. A me sembra che il bambino debba nascere da un momento all’altro, anche se naturalmente è un’ansia che riguarda solo me.

Nel frattempo abbiamo finalmente deciso come chiamare questo nostro secondo bambino: il suo nome sarà Damiano! E’ stato il primo o il secondo nome che ci era piaciuto, ormai molte settimane fa. Poi abbiamo fatto tutto un lungo giro che ci ha portato a valutare altri bei nomi come Paolo, Michele, Saverio, Samuele… per tornare infine alla nostra idea originaria.
Per la nostra prima figlia, che ora ha poco più di un anno e mezzo, l’argomento “nome” è stato molto meno al centro dell’attenzione: una sera, poco prima del termine della gravidanza, mi venne spontaneo dire “Chiamiamola Giovanna!”… e così è stato. Probabilmente eravamo molto più presi dalle novità mediche, dai cambiamenti del corpo, dall’iter delle visite e dalla necessità di allestire la nostra casetta per una bambina. Ora, molti di questi capitoli sono già stati trattati: sappiamo come si affrontano un travaglio e un parto, abbiamo il fasciatoio, la culla, abbiamo giochi in abbondanza e i vestitini sono già in ordine nei cassetti. Inoltre, abbiamo già Giovanna che, credo, sarà la presenza grazie alla quale cercheremo di mantenere regolari le nostre giornate, con i suoi orari, abitudini e necessità.

Sul piano medico, ho eseguito gli ultimi esami prescritti dalla ginecologa e nei prossimi giorni probabilmente dovrò fissare il primo monitoraggio nell’ospedale dove ho deciso di partorire.

Mi sento molto stanca e rallentata a fare tutto: per la prima volta, dall’inizio della gravidanza, comincio a non riconoscermi e a pensare se questo modo di fare cambierà dopo che avrò partorito oppure no.
La stanchezza è certamente amplificata dal fatto che Giovanna ha cominciato a svegliarsi più volte durante la notte – cosa che non faceva da molto – forse proprio perché sente che il suo tempo da figlia unica sta per finire e vuole vivere questi ultimi giorni a stretto contatto con noi…

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