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Denti storti: quando mettere l’apparecchio

I primi denti dei bambini frequentemente possono essere storti, specie gli incisivi superiori. La cosa non deve destare troppe preoccupazioni se essi sono anche diastemizzati, cioè distanziati l’uno dall’altro. La distanza tra i denti è un segno positivo, vuol dire che molto probabilmente c’è spazio sufficiente affinché i denti successivi, quelli permanenti, si dispongano nel corretto allineamento da soli senza bisogno di intervenire. Ovviamente, è importante evitare che i vizi del ciuccio o del dito, si protraggano nel tempo perchè rischiano di deformare il palato.

Al contrario se i primi denti dei bambini sono storti e già addossati tra loro vuol dire che non c’è spazio a sufficienza per la dentatura permanente che normalmente è più grande di quella da latte. Verosimilmente allora anche i denti permanenti cresceranno addossati e disallineati, necessitando più in là di un apparecchio.

Fino all’età di 12 anni non si interviene con l’apparecchio, tuttavia una prima visita dal pediatra odontoiatra è consigliabile già a 3 anni, quando la dentatura da latte è ormai completa.

In questo modo non solo il dentista potrà controllare l’intera bocca e l’eventuale presenza di carie, ma anche il bambino potrà familiarizzare con questa figura professionale (di cui molto spesso si ha paura!) e cominciare a praticare l’igiene orale come forma preventiva.

La valutazione dell’eventuale apparecchio ortodontico invece non si effettua prima degli 11-12 anni. Fino a quest’epoca di norma si preferisce aspettare per vedere se avviene uno spontaneo riallineamento della dentatura durante la crescita. Tuttavia ogni singolo caso va valutato in uno studio odontoiatrico.

Ad esempio in una situazione che clinicamente non è rilevante però ha un notevole impatto emotivo sul bambino va affrontata subito. Anche un solo dente storto molto visibile può causare al bambino grande disagio, in virtù del quale si sceglie di intervenire prima dei tempi, per evitare che questo disagio comprometta la sua vita sociale e relazionale.

Al di là dei problemi ed estetici e funzionali quindi tutti i bambini dovrebbero essere liberi e felici di sorridere senza provare nessun senso di vergogna.